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venerdì 1 ottobre 2010

La Gabbianella, il Lemure, il Topone ed altri simpatici animaletti

Absit iniuria verbis

E' atroce l'albagia "scientifica" che dimostra il C.I.C.A.P.: la tracotanza dei suoi esponenti si incolla alla loro infinita, irredimibile ignoranza. Con le loro convinzioni d'accatto, gli spocchiosi “esperti” del grottesco comitato credono di frodare il pubblico. Esemplare è stato il servizietto in cui il programma "Report" ha ospitato questi personaggi da commedia dell’arte, intenti ancora una volta a schernire i ricercatori ed a normalizzare l'orrore.

Obtorto collo, la Gabbanelli ha accettato che l'Armata Brancatopone bivaccasse all'interno di "Report". La già vacillante reputazione di "Report" è crollata miseramente. Infastidita ed imbarazzata, la Gabbanelli ha dovuto pure magnificare gli inesistenti meriti del C.I.C.A.P.: la giornalista della R.A.I., pur non aliena del tutto a compromessi utili alla conferma di "Report" nel palinsesto, era visibilmente contrariata: passi la disinformazione, ma il ridicolo è intollerabile. Infatti chi è più ridicolo di Kattivix, con i suoi modellini delle Torri gemelle?

Tra pseudo-fachiri, piccoli chimici, autoproclamatisi scienziati, elettricisti che hanno appena cominciato il corso per corrispondenza della Radio Elettra, è risaltato il lemure Marco Mortocutti: volto inteschiato, occhi infossati, voce fessa, lo spettrale Mortocutti ha spiegato che a Caronia gli incendi furono opera di piromani autolesionisti. E' una vera e propria calunnia cui speriamo gli abitanti della frazione in provincia di Messina rispondano con una denuncia. Il mortale Mortocutti ha anche evocato con inquietante sibilo gli alieni: la solita frusta divagazione con cui ormai non si abbindolano neanche i gonzi.

Questa è la scienza, "benefica, immortal, a' trionfi avvezza": bastano due fili bruciati ed un bruciato e ti convinci che a Caronia vivono gli emuli di Erostrato. Di nuovo poi il noioso Sinone Angioni (nomina sunt omina) che “corregge le virgole ed ha quindi risolto in un battibaleno tutto l’affaire chemtrails” (Parvatim). Non gli bastavano i dottissimi studi sui ragni migratori volanti che migrano in tutte le stagioni: è tornato a cicalare di scie, senza neanche elargirci il suo gustoso mantra "nel senso che". Kattivix intanto giocava con i lego e con i peluches dei gatti, Pollidoro piegava i cucchiaini (si crede Neo di "Matrix"), mentre quell'altro si infilava gli spillloni nei vari orifizi.



Se distogliamo lo sguardo da questo spettacolino carnascialesco, ci imbattiamo nella scaltrita e subdola distorsione linguistica che gli “esperti” di meteorologia perpetrano da alcune settimane: "velature che si spostano", "cielo lattiginoso", "cielo grigio, ma senza fenomeni" (questa glossa, però, ossia senza fenomeni è veritiera, perché i fenomeni da baraccone sono tutti nelle varie sedi del C.I.C.A.P.), "nubi sottili", "nubi stratificate"... è tutto un fiorire di espressioni della neo-lingua orwelliana, dietro cui si nasconde lo scientifico preannuncio delle irrorazioni clandestine.

Non solo, recentemente nel corso delle previsioni trasmesse dalle reti regionali della R.A.I. è stata introdotta un’icona che mostra tre righe orizzontali ad evocare le strisce chimiche. Questa innovazione nella bambinesca grafica del meteo è il piccolo e significativo indizio di una graduale, ma irreversibile trasformazione dei codici comunicativi atti a manipolare le coscienze.

Il linguaggio plasma la realtà e la percezione: mentre la pubblicità televisiva, funesta sirena, ci incanta con il ritornello "Ma il cielo è sempre più blu", il firmamento diventa un po' alla volta un bianco lenzuolo, il lenzuolo in cui avvolgere il cadavere del pianeta.



sabato 8 maggio 2010

Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata

Che cosa distingue l'uomo dal servo? Potremmo porre questa domanda alla giornalista della RAI, Milena Gabanelli, conduttrice della trasmissione Report. Molti di voi sono già al corrente della preoccupante deriva del "giornalismo" italiano, ormai da tempo succubo di poteri forti. Abbiamo avuto l'ultimo sconcertante esempio di questo declino con la surrettizia comparsa degli esponenti del C.I.C.A.P., comitato che coordina i disinformatori italiani, sulla Rete e fuori dalla Rete. L'esponente di spicco di questa associazione dai dubbi scopi è l'autodefinitosi giornalista Paolo Attivissimo, carta di identità svizzera sempre in bella mostra, quando ci sono da negare verità scomode al regime.

Così, in una puntata di Report, ecco che l'armata brancatopone al completo ci svela l'arcano: le scie chimiche non esistono, a Caronia tutti gli incendi sono opera di piromani etc.

Ovviamente non è accettabile che dalla R.A.I., che si vanta di essere "servizio pubblico", possano essere ospitati simili personaggi che, come è noto, sono il volto presentabile (si fa per dire) dietro al quale nascondere e lasciar agire, protetti dalla magistratura, elementi come Fulvio Turvani o Massimo della Schiava. Eppure la pseudo-giornalista d'assalto, che in verità non rischia mai niente, visto che le eventuali responsabilità legali sono sempre degli inviati freelance che realizzano i vari servizi, ha poi avuto l'ardire di cercare una giustificazione per aver ospitato il C.I.C.A.P. nella sua trasmissione.

Peccato che ella abbia dato voce e lustro a gente come Paolo Attivissimo, il quale, sul suo blog "sciechimicheinfo.blogspot.com", oltre che toccare il livello infimo della sua carriera di disinformatore, ringrazia, a fondo articolo, il suo amichetto Massimo Della Schiava (il fioba), linkando questo delirante post, nel quale viene pubblicato un falso documento di identità con la mia fotografia e la mia firma in calce.

Paolo Attivissimo, grande esperto tuttologo ora afferma (visto che non può più negare la quota cumulo degli aerei chimici), che le scie di condensa si possono formare anche al livello del suolo. Egli infatti scrive:

"Secondo i sostenitori dell'esistenza delle 'scie chimiche' vi sarebbero dei limiti di quota sotto i quali le scie di condensazione non possono formarsi e pertanto qualunque scia emessa da un velivolo al di sotto di tale quota sarebbe anomala e dunque "chimica".

I fatti smentiscono quest'affermazione. Una scia di condensazione si forma se si verificano le opportune condizioni di temperatura, pressione e umidità relativa (preesistente o generata dallo scarico dei motori). La quota non è un parametro: semplicemente, le suddette condizioni idonee alla formazione di scie di condensazione si verificano solitamente al di sopra di una certa quota. Ma nulla vieta che si verifichino a bassa quota o anche a livello del suolo.

La fotografia qui sotto è la dimostrazione più eloquente di questo fatto. È stata scattata il 24 novembre 2009 a Bodaybo, in Russia, e ritrae un turboelica Antonov An-24RV, marche RA-46625, che decolla con una temperatura al suolo di -43°C e genera scie di condensazione a livello del suolo. L'originale e i dettagli sono disponibili su Airliners.net
".

Ora, a prescindere dal fatto che Airlines.net è un sito acquisito da tempo (il suo creatore è morto in circostanze poco chiare circa un anno fa) e che quindi può pubblicare qualsiasi foto a favore della bislacca tesi delle contrails, è palese che quanto ritratto in questa foto è il fumo prodotto dalla combustione, tanto è vero che è visibilmente azzurro! O vorrebbero che noi credessimo che la condensa assume tale colorazione? Inoltre i dati exif della foto pubblicata sul sito sopra citato, evidenziano che il file immagine è stato modificato e da esso sono stati rimossi tutti i riferimenti alla macchina fotografica con la quale è stata scattata l'istantanea. I sospetti sono dunque leciti.

Che cosa troviamo su N.A.S.A. GLOBE?

"Le scie di condensazione sono nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene tipicamente a quote di 8-12 Km al di sopra della superficie della Terra."

Insomma, a mano a mano che vengono raccolti dati inconfutabili a dimostrazione delle basse quote di volo dei tankers, gli "esperti" presentati dalla Gabanelli come scienziati di primo livello, modificano le leggi della fisica a loro piacimento, infischiandosene delle decine di testi e manuali sul tema e prendendo per i fondelli i malcapitati lettori che hanno la sventura di approdare su quelle pagine.

Attivissimo e gli altri sono una vergogna vivente e quindi non possiamo che congratularci con Milena Gabanelli che, evidentemente, si sente a suo agio insieme con ciarlatani che della scienza, quella vera, fanno strame e stupro quotidiano.

Sarà per questo che Milena ci tedia con il noto ritornello di Simone Angioni "Nel senso che..."? A star con lo zoppo, si impara a zoppicare.

Gabanelli, per il futuro, segua un consiglio spassionato, scelga meglio le sue amicizie. Non è il massimo per la sua reputazione, appoggiare diffamatori di professione quali, ad esempio, Massimo Della Schiava. Ha visto il livello di costui? Poi non si lamenti se le arrivano rotoli e rotoli di carta igienica. Ognuno di noi raccoglie quel che semina.

AGGIORNAMENTO: analizzando a fondo la foto mostrata dal disinformatore Massimo Della Schiava e rilanciata da Paolo Attivissimo, essa appare il risultato di una manipolazione ad un programma di grafica. Tracce di pixels blu sono presenti anche sui tetti delle case, sugli alberi e sulle sterpaglie, per cui si suppone l'uso di un particolare filtro, impiegato per accentuare la consistenza dei fumi.





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