Il presente articolo si sofferma sulla clamorosa mistificazione operata dai disinformatori all'interno delle monografie “Clouds of the world” (messa in luce dall’amico vibravito) e "A colour guide to clouds", del 1963.
Esistono tanti tipi di falsificazione: quella perpetrata in questo caso coincide soprattutto con l'interpolazione, ossia con l'introduzione arbitraria e dettata da scopi ideologici, di un passo o capitolo all'interno di un testo. Si pensi al celebre Testimonium flavianum aggiunto alle Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio.
Sono numerose le anomalie che sono state riscontrate: pagine strappate, incollate, una facciata in cui il testo è disposto su un'unica colonna (unico caso nell'intero libro – si noti nella foto l’uso del nastro adesivo scotch 3M), mancato riferimento ai parametri di umidità relativa, insistenza sospetta sul fenomeno della persistenza delle scie, fenomeno inventato di recente dalla N.A.S.A., totale assenza di riferimenti bibliografici circa il fenomeno della condensazione. Non dimenticherei che originariamente di solito, in inglese, si usava per indicare le scie degli aerei il termine "wake" e non "contrail". Dunque anche indizi linguistici e stilistici depongono a favore del carattere spurio del capitolo, insieme con il pressapochismo delle prolisse "spiegazioni": questa trascuratezza stride con la precisione delle altre unità in cui sono illustrati vari fenomeni meteorologici. E' evidente che anche le istantanee, in cui sono immortalate scie descritte nella didascalie come contrails, sono in realtà chemtrails attuali e quindi foto false.
"Clouds of the world", pubblicazione statunitense del 1972, viene presentata dai disinformatori come la prova principe della veridicità delle loro affermazioni. Secondo i disinformatori, infatti, il fenomeno "contrails", essendo queste a loro detta assai frequenti e comuni, era già trattato, nelle pubblicazioni degli anni precedenti agli anni 90 del XX secolo. Sembra piuttosto evidente, invece, che le copie (pochissime) disponibili in Rete sono state contraffatte. Da chi? Per quale motivo? Sappiamo il fine: essi vogliono riscrivere la scienza.
In questo articolo vedremo che esisterebbe il concreto coinvolgimento di soggetti italiani nella manomissione del testo. E se ciò è vero come si evince effettivamente da alcuni dettagli, è automaticamente dimostrato che quei testi sono stati (tutti quelli messi in vendita) modificati nel loro contenuto per dimostrare l'indimostrabile.
Chi presenta per primo quel libro? Epoxynous di contrailscience.com. Chi presenta quel libro per primo sul forum di Focus e nei commenti ai post di Paolo Attivissimo? I disinformatori italiani che spesso scrivono anche nell'area commenti del sito contrailscience.com e sovente citano come "bibbia" il medesimo portale. A chi è intestato il sito contrailscience.com? Non si può sapere. L'autore è anomino e considerato il fatto che buona parte dei testi del sito si riferisce a nostri articoli sul blog Tanker Enemy (e relativi filmati), nulla ci vieta di pensare che Epoxynous sia in realtà un disinformatore italiano e che "Clouds of the world", insieme con "A colour guide to clouds" del 1963, anch'esso mostrato sul suo canale video, siano stati falsificati proprio da uno o più disinformatori italiani.
Infatti bisogna chiedersi per quale motivo un webmaster di un sito anglosassone e destinato ad un pubblico di madre lingua inglese, si debba prendere la briga di tentare di confutare il contenuto degli articoli, filmati, immagini, dichiarazioni di ricercatori italiani. L'argomento chemtrails è una questione trattata in tutto il mondo ed appare quindi sospetto che contrailscience.com si occupi così assiduamente dei contenuti del nostro blog e del nostro canale video, pubblicando degli articoli a... "confutazione" dei nostri. Non sarà per caso che dietro contrailscience.com si nascondono soggetti (e servizi) del nostro paese?
Fantasie? Deduzioni azzardate? Non si direbbe. Infatti, se osserviamo i tre grafici mostrati a pagina 127 del libro "Clouds of the world", notiamo che l'unità di misura adottata per indicare le altitudini è espressa in metri anziché in piedi e ciò è alquanto anomalo, considerato che il "Sistema Imperiale Britannico" è stato usato nel Regno Unito, Stati uniti ed Australia sino al 1995 e viene ancora adoperato non ufficialmente. In ultima pagina notiamo un'etichetta apposta da un bibliotecario (il libro deve essere passato per diversi proprietari), in cui si legge: "pages missing: 125", ma il volume, a pagina 125 mostra una serie di fotografie di scie chimiche curvilinee spacciate per scie di condensa. La facciata successiva alla 125, non numerata, è indicata come numero 126 e ciò conferma che la pagina 125 originale è stata rimossa e sostituita con un intero capitolo sulle contrails. Le pagine 127, 128 e 129 rivelano diversi rattoppi operati con un nastro adesivo trasparente, comunemente usato nei laboratori tipografici e negli studi di grafica.
Nella dissertazione, per denotare le ombre delle scie, viene adoperato il termine "distrail": questo vocabolo, però, è neologismo recentissimo, poiché neppure il dizionario etimologico
Etymonline.com, pur includendo la quasi totalità dei lemmi inglesi, lo riporta. E' palese quindi che questa parola risale ad una nuova elaborazione di una pseudo-teoria dovuta alla N.A.S.A. ed ai suoi epigoni. Tra l'altro occorre evidenziare che le ombre visibili in un gran numero di fotografie e filmati immortalanti il sorvolo di aerei chimici, sono sempre superiori alla scia ed al velivolo. Tale particolare palesa che le chemtrails sono immancabilmente al di sotto degli strati nuvolosi (artificiali o naturali che siano) e per questo è chiaro che esse si trovano a quote estremamente basse e comunque non alle altitudini di crociera dei voli commerciali, laddove le nubi (cumuli e/o cumulonembi) sono sotto e non sopra. Anche il termine cloud, usato per definire le scie di condensa è una innovazione che rimonta a questi ultimi anni del XXI secolo. Dunque è pacifico che la monografia Clouds of the world del 1972 è stata interpolata, seguendo in modo pedissequo i dettami ideologici e pseudoscientifici della N.A.S.A. e diffusi ora dal C.I.C.A.P. nell'ambito della sua attività di propaganda.
Ovviamente stendiamo un velo pietoso sul particolare non da poco che, nel descrivere le condizioni fisiche necessarie alla formazione di scie di condensa, sia i grafici sia il testo a lato delle medesime, trascurano completamente il fattore umidità relativa. E' una svista oppure, piuttosto, una deliberata omissione? E' anche lecito chiedersi: chi ha operato quelle particolari manomissioni? Per quale motivo sono state impiegate le unità di misura tipiche del nostro paese in un testo anglosassone edito nel Regno Unito nel 1972?
Le sorprese, però, non finiscono qui. Nel libro del 1963 "A colour guide to clouds", sempre presentato come "la prova definitiva che le scie di condensa sono un fenomeno talmente comune da venire trattato anche in tempi non sospetti" appaiono evidenti e maldestre contraffazioni. Inutile ribadire che anche questa monografia viene, casualmente, presentata in contemporanea da Epoxynous di contrailscience.com e dai disinformatori italiani (Riccardo Cassinis alias nonnob, axlman, scie-nziato, Michele Galloni alias hanmar, acarsterminator alias Michele “Attivissimo” etc.) e ovviamente dai loro degni sodali che passano puntualmente le informazioni a Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.) e che qui non citiamo tutti per evidenti motivi di concisione.
Epoxynous presenta su You-Tube questo video, dal quale egli vorrebbe mettere in evidenza testi ed immagini utili, come al solito, a suffragare la teoria onnicomprensiva delle scie di condensa come fenomeno tipico nonché frequente. Peccato che, sebbene nel registrare il filmato, il falsificatore sia stato ben attento a non mostrare troppi particolari utili ad evidenziare stranezze compromettenti, si arguisce chiaramente che le pagine relative al fenomeno delle contrails sono state deliberatamente aggiunte al volume originale. Notiamo, infatti, tracce di colla ed il classico andamento stiracchiato ed ondulato, dovuto all'evaporazione della colla liquida e che si può verificare solo se una pagina è stata inserita in modo artigianale ed in tempi certamente successivi alla stampa della pubblicazione. Provate anche voi!
Sulla pagina di presentazione, quella sì originale, non si osservano imperfezioni di sorta nella cucitura della medesima con quella adiacente. Ciò non si può assolutamente affermare per quanto riguarda le pagine con le foto ed i testi che, secondo l'autore del falso, confermerebbero la tesi dei disinformatori. Sono senza dubbio pagine incollate con una certa approssimazione. La falsificazione, è bene notarlo, fu realizzata, dopo che dichiarammo l'inesistenza di pubblicazioni non specializzate sulle contrails negli anni precedenti al 1990. Evidentemente epoxynous, pur volendo apparire un "debunker" straniero, ha molta attenzione nei nostri riguardi. Un'attenzione tutta italiana, anzi italiota, che ben conosciamo.
Fonte: Tanker Enemy