lunedì 19 dicembre 2011

Conferenza di Genova del 6 dicembre: dalla noia di Corigliano alle scie chimiche di Attivissimo

Nell’ambito della questione “scie chimiche” ha senso riferirsi al contraddittorio? La risposta è un secco no. Infatti il dibattito ha ragione di essere, quando si contrappongono due o più ipotesi interpretative su uno stesso tema. Qui, invece, i negazionisti sono convinti che il problema esiste proprio come i ricercatori indipendenti e gli scienziati che lottano contro l’omertà e la censura. Sarebbe anche solo sufficiente citare il lapsus freudiano del prode Attivissimo per liquidare la questione. Egli, infatti, viscidamente intervenuto nel simposio genovese del 6 dicembre scorso, si è lasciato sfuggire un eloquente “le scie chimiche sopra casa mia”, poi emendato con un maldestro “presunte”. E’ indiscutibile: i disinformatori sanno che la biogeoingneria è reale, ma per ricevere le loro prebende, devono affermare il contrario, negare tutto, persino che si possa scatenare un temporale, usando lo ioduro d’argento.[1]

Gli inciampi lessicali ed il linguaggio del corpo li tradiscono: Andrea Coregliano, relatore in quel di Genova, ha dissertato dottamente su aspetti atmosferici che non esitiamo a ricondurre ad una specie di archeometeorologia. La manipolazione meteo è diventata una tragica realtà, sicché i fenomeni naturali sono ormai soverchiati dagli interventi militari. Se non sono eliminati, sono drasticamente piegati per conseguire obiettivi che spaziano dalla siccità ai nubifragi. Ancora, se, per assurdo, questo non avvenisse e non fosse avvenuto, l’aver agito per incidere sui fenomeni comuni, ha innescato una reazione a catena, le cui tragiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Tralasciamo, però, tali contenuti già sviscerati, per concentrare l’attenzione su elementi prosodici e del body language: il Corigliano, con la voce tremolante, lo sguardo che rifugge da quello dell’interlocutore, i gesti impacciati, la fuga precipitosa, prima che il convegno finisse, ha rivelato di non credere minimamente in ciò che ha asserito in modo tanto paludato e soporifero. Ne va a suo onore ed a suo disdoro. E’ un onore, perché dimostra di non essere un grullo matricolato, incapace di distinguere tra una copertura palesemente artificiale, generata da decine e decine di aerei, e delle nuvole come Dio comanda. È un disonore, poiché ingrossa la masnada di disinformatori, ma “pecunia non olet” e le carriere si costruiscono, grazie soprattutto alle aderenze ed alla disponibilità a leccare “luoghi” tondeggianti. Non condividiamo, ma in parte si può comprendere: senza l’adulazione e la totale sottomissione al sistema, in una scuola o in un’università non si lavora, se non come bidelli. Anzi, oggi giorno, con l’aria che tira, il servilismo è necessario pure per essere assunti come collaboratori scolastici.

Dunque il contraddittorio non può esistere, giacché i ricercatori liberi e gli occultatori sono sulla stessa lunghezza d’onda, sebbene i negazionisti dell’olocausto chimico-biologico mentano a sé stessi ed agli altri in modo spudorato. La menzogna può diventare un abito ed un’abitudine: in una certa misura è possibile che i bugiardi del sistema si convincano delle loro fandonie, preferendo almeno sposare la bislacca ipotesi della Biogeoingegneria per il nostro bene, come salvezza dal cosiddetto “riscaldamento globale”. Sono risvolti psicologici o psichiatrici già analizzati.

Diverso è il discorso, se si considerano tutti quei (ram)polli allevati negli atenei, soprattutto nelle facoltà “scientifiche”, precocemente nutriti con programmi e libri transgenici di marca C.I.C.A.P. ("Superquark", "Ulisse", "Viaggio nel cosmo", "La straordinaria storia della vita sulla terra", "Impero"... ). Costoro veramente si bevono le “razionali” farneticazioni di agenti che dipingono le miracolose proprietà di scie di condensa in grado di generarsi senza umidità ed a temperature equatoriali. Imbottiti di formulette e di concetti errati, alcuni di questi giovini di belle speranze e dalle brutte intenzioni, oltre a formare ora la claque dei loro cattivi maestri ora gruppi di provocatori, sono, anche se può apparire paradossale, in buona fede, in quanto fideisti di una “scienza” totalmente falsa che essi, nella loro infinita ignoranza ed ottusità, reputano vera.

E’ indubbio: solo i babbei ed i disinformati possono accettare le versioni ufficiali sulle scie chimiche. Gli altri, come il cadaverico Attivissimo, ricorrono ai soliti argomenti ad personam, alle velate intimidazioni, agitando lo spauracchio della “giustizia” che egli si augura persegua le “vittime” di accuse ingiustificate: i piloti tapini, i responsabili dell’E.N.A.V., noti per il loro operato cristallino, per la loro onestà. Lo spettrale Attivissimo è in grado di giudicare chi è probo e chi non lo è, essendo uomo di specchiata moralità a tal punto che, appunto, chiama le scie che deturpano il cielo in modo veritiero e corretto. Le definisce “scie chimiche”.


[1] L’anfitrione, Adriano Casissa, non ha ben esordito: la sua terminologia ideologica e stravolta è stata segno di pressappochismo linguistico. Ha poi, contro ogni accordo, tratto dal cilindro il "Dottor Attivissimo", omaggiandolo più volte di un titolo che attribuito a tale figuro, è sinonimo di un insulto. Scommetto che i laureati si affretterebbero a bruciare il loro diploma, se davvero Kattivix fosse dottore. Passi il confronto con il budino Corigliano, ma sopportare la petulante e sguaiata “guardia svizzera” mette alla prova anche la proverbiale pazienza di Giobbe.


Articolo correlato: Caso E.N.A.V. e Finmeccanica, 2011

Paolo Attivissimo scrive: "Secondo Marcianò, la Puglia avrebbe finanziato un progetto per il controllo del clima (accusa anche Vendola, quindi?)".

Siccità - La Puglia insemina le nuvole

sabato 1 ottobre 2011

I disinformatori: singolari ed inquietanti connessioni

AGGIORNAMENTO del 3 ottobre

I responsabili di "Telefono Azzurro" ci comunicano di aver informato le autorità competenti in merito ai reati segnalati in questo articolo.

Ab uno disce omnes. (Virgilio)

E’ arcinoto che i disinformatori sono paranoici e psicolabili, ma recenti acquisizioni ci hanno permesso di completare il loro identikit. Non è sufficiente stigmatizzarli come sicari al soldo del governo: non è solo la venalità a muovere i loro bassi impulsi, anche se non sbaglieremo a considerarli dei materialoni, privi di cultura, sensibilità ed intelligenza.

Solo delle profonde tare psichiche possono definire la loro struttura.

In primo luogo i negazionisti sono affetti da una sorta di invasamento scientista. Per mezzo della “scienza” non solo spiegano e razionalizzano tutto, ma giustificano l’esistente, vedendovi il migliore dei sistemi possibili: lo stato è buono, il governo è buono, le istituzioni sono buone. I risvolti nevrotici (sindrome di Stoccolma, regressione a stati infantili, complessi di inferiorità...) connessi a tale interpretazione autoconsolatoria, banalmente compensatrice e puerile della realtà, sono il preludio di situazioni psicotiche? Crediamo di no, ma il loro idioletto, la condotta, l'insieme di disvalori talora si associano a tendenze, per così dire, particolari. Ad esempio, un tale Stefano Petrò alias stebondage alias ste90, oltre ad essere un cultore della pratica nota come bondage, manifesta pure un’inclinazione per soggetti tutelati (a parole) dalla legge.

Ora, lungi da noi il solo dubbio che tale disdicevole personaggio incarni il mondo “etico” dei disinformatori, tale da assurgere a rappresentante più insigne per inverecondia della turpe schiera: sicuramente colui è un caso isolato, una spaventosa aberrazione in un gruppo di spostati. Nondimeno due aspetti ci inducono a riflettere: in primo luogo Stefano Petrò palesa la medesima fisionomia psicologica di molti suoi sodali, tra cui il famigerato tipografo di Sanremo Wasp-Angelo Nigrelli, inducendo a sospettare che, dietro parole ed azioni incuranti di qualsiasi senso morale, si nasconda un’anima nera. Questo elemento ha comunque soltanto un valore relativo e bisogna ammettere che è forse una mera coincidenza.

Un insieme di fatti incontrovertibili, però, dichiara la pericolosa contiguità, se non somiglianza tra stebondage ed i suoi compagni di merende. Scoperti i suoi gusti, ci siamo premurati di avvertire, oltre che le autorità preposte, "Facebook" e "Telefono azzurro", ma gli amministratori del noto social network, invece di intervenire per neutralizzare il pericoloso figuro, hanno cancellato le nostre segnalazioni. E’ davvero paradossale oltre che vergognoso.

Anche "YouTube" non scherza: compie una vendetta a sostegno della pedofilia, dichiarando un'inesistente violazione di copyright per un semplice screenshot (fermo immagine). Questa è l'inconsulta ed ignominiosa reazione a seguito della denuncia, per opera di "Tanker Enemy", della presenza di un pervertito fra gli intoccabili disinformatori iscritti al portale di "Mountain View".

Che pensare inoltre della reazione per opera dei soliti noti che, invece di dissociarsi o di nicchiare, almeno di fronte ad un caso così grave, hanno fatto quadrato attorno al loro complice, avallandone il deplorevole contegno? Difeso a spada tratta, protetto da una rete di collusioni e di omertà, Stefano Petrò avrà l'opportunità di continuare nei suoi adescamenti.

Non è il caso di generalizzare, come si accennava. Non bisogna generalizzare, perché questa legione di “esperti” del C.I.C.A.P. che bazzica sulla Rete, è nella maggioranza dei casi, formata da semplici falliti, da denigratori che, con la monotonia delle loro infide calunnie e diffamazioni, alla fine rafforzano la credibilità dei loro antagonisti. E’ opportuno comunque vigilare, poiché essi sanno di godere della totale impunità. Pertanto, se troveranno l’occasione per compiere qualche misfatto serio, non ci penseranno due volte, sapendo che il regime è sempre dalla loro parte... almeno fino a quando non saranno vaporizzati dallo stesso sistema che li ha sostenuti e tutelati. Allora sì che finalmente vedremo del vapore in atmosfera... e non delle scie tossiche.

sabato 27 agosto 2011

Fumo ed eufemismi

Alessandro Manzoni osserva che l’eufemismo è una figura ipocrita. Come non convenire? Il linguaggio è oggi più che mai snaturato da accorgimenti retorici: oltre all’eufemismo ed alla sua ganza, la litote, i discorsi sono costellati di espressioni sdolcinate e lievi idonee a smussare gli spigoli di una dura realtà, quando non servono a coprirla di spessi drappi.

I combattenti che sono massacrati su un fronte “sono caduti”. Sì, sono caduti per non rialzarsi più. Disgustosa è l’enfasi intrisa di ipocrisia, radicata sovente in una tradizione letteraria ampollosa e patriottarda: “E dimani cadrò”, scrive Giosuè Carducci in una sua celebre lirica. “Cadrò”, non “morrò”. E’ anche il tabù nei confronti della morte.

Glorificati ed elevati ad eroi, i soldati sono carne e sangue. La carne è da cannone. Il loro sangue è inchiostro con cui vergare solenni proclami, trasudanti unta eloquenza, in stile Napo Orso Capo, vero maestro della simulazione più gesuitica, le cui allocuzioni sono fimo fumante.

Se durante i due conflitti mondiali i coscritti cadevano durante un eroico attacco o l’altrettanto eroica difesa del suolo patrio, oggi i volontari che sono dilaniati da un ordigno in Afghanistan, cadono nel corso di una missione di pace. La guerra è diventata, con ossimoro che supera la stessa frode linguistica di Agostino, “umanitaria”. I bombardamenti sono “chirurgici, le bombe “democratiche”.

L’impostura lessicale si abbatte soprattutto sugli animali, questi oggetti che valgono meno degli oggetti. Quando un cavallo si è azzoppato in modo grave, viene abbattuto. I capi di bestiame, colpiti da un’epidemia, sono abbattuti, non uccisi. Sono muri che si abbattono, ergo cose. In questo ambito forse fermenta un oscuro senso di colpa, lo stesso senso di colpa che spingeva gli antichi Greci ad ornare con bende le corna del toro votato al sacrificio, destinato a dei assetati di sangue. Almeno, prima di procombere sotto la scure del sacrificante, il toro si sentiva al centro dell’attenzione. Furono le caste sacerdotali ad istigare le carneficine animali, persuasi a loro volta da “dei” carnefici. E’ incontrovertibile: il sacerdote è letteralmente colui che compie le azioni sacre, ma “sacer” vale anche “terribile”, “esecrando”. La lingua, denudata dei suoi insinceri paludamenti, manifesta l’orrore di certe contraddizioni.

Abraham non dovette sacrificare il figlio Isaac, ma immolò un montone. E’ sempre un’uccisione, anche se molti la giudicano veniale.

Che cosa pensare del verbo “fare” sempre impiegato per riferirsi alle vittime causate da una guerra, una calamità, un incidente, una strage di stato? “L’attentato ha fatto undici morti”. Il verbo anodino per eccellenza diluisce in una grisaille la tragedia della morte per consegnarla alla mercificazione degli uomini: la produzione tanatologica è allineata alle altre produzioni. Gli eventi mortali sono catene di montaggio… ben oliate. [2]

Un altro settore deturpato dalla falsità eufemistica è l’economia: le tasse sono “contributi”; i prezzi di prodotti e servizi non vengono aumentati, ma “rimodulati”. Salari, stipendi e pensioni non sono tagliati, bensì “ridefiniti”. L’età per il collocamento a riposo non è elevata, ma “adeguata alle aspettative di vita”.

Le scuole non sono soppresse o unite, ma “la loro distribuzione sul territorio è ispirata a princìpi di razionalizzazione”. Le risorse non sono decurtate, bensì “ottimizzate”. I finanziamenti non sono ridotti, piuttosto “assegnati secondo criteri funzionali alle reali esigenze”. Se un insegnante viene a sapere che l’offerta didattico-educativa “sarà valorizzata attraverso una razionalizzazione”, significa che avrà una classe di 35 allievi! Il linguaggio della didattica rigurgita di leziosi eufemismi e di diciture tanto comiche quanto altisonanti. Gli obiettivi del piano didattico sono ormai la “mission d’istituto” (sic); il fine di un’attività è il “focus”; la fase di una procedura è lo "step"; la preparazione di base degli studenti è l”’imput” (con la m!) e ridicolaggini simili su cui è meglio non soffermarsi.

Campioni di lingua bastarda sono, come è noto, i giornalisti o sedicenti tali, ma con codesta genia di beoti rivaleggia la stirpe degenere dei sindacalisti, il cui idioletto è un non-linguaggio, un vuoto pneumatico, il nulla divenuto un brusio. I sindacalisti sono imbonitori, parolai: se non esalassero il fumo dei loro discorsi, sarebbero invisibili.

Ci emanciperemo mai dall’ipoteca dell’eufemismo e dalla mistificazione linguistica? Si avvererebbe un sogno, se un dì potessimo seguire un notiziario o leggere un quotidiano in cui la lingua fosse usata in modo cristallino ed onesto. Una lingua di questo tipo, però, presuppone una coscienza altrettanto cristallina ed onesta. Dunque la vedo grama.

[1] Laura Bossi, nel saggio “Storia naturale dell’anima”, 2003, ricorda che “in occasione dei massacri di animali perpetrati in Europa, durante l’epidemia epizootica, è apparso nel linguaggio degli allevatori, per indicare l’uccisione, il termine ‘smaltimento’, come si direbbe di una merce avariata”.

[2] Ben venga, però, il verbo “fare” quando ne abusa Paolo Cattivissimo: si acconguaglia ad uno che è completamente... fatto. Absit iniuria verbis.

Articolo correlato: Freeanimals, 41 eroi caduti finora per la democrazia, 2011

mercoledì 13 luglio 2011

Wasp: atto III

Wasp, chi era costui? Uno dei disinformatori più subdoli ed insultanti ha agito indisturbato per tre anni, disseminando calunnie, diffamazioni e contenuti scatologici a iosa... Dio, però, non paga il sabato e così eccolo identificato, con volto, nome e cognome, in tutto il suo splendore. Per Wasp è arrivata Filippi: presto sarà la volta dei suoi amichetti.

E' il 19 novembre 2007, allorquando mio fratello Antonio riceve questa email:

"Caro Antonio, ho assistito alla conferenza sui cambiamenti climatici e, dato che i relatori non erano giornalisti e tantomeno "scientifici, ma meteorologi, quindi tecnici, ho trovato interessante l'esposizione documentata sulla realtà dei cambiamenti climatici nella nostra zona. Detto questo, condivido il proposito di tener desta l'attenzione sulle scie inviando di quando in quando lettere a Sanremonews. Tuttavia sarei curiosa o meglio, interessata, a conoscere la disponibilità della stampa locale sull'argomento. A giudicare dalla totale assenza di notizie in tal senso, temo che sia nulla, ma vorrei da Lei una conferma ed eventualmente la motivazione che i responsabili adducono per giustificare il loro silenzio. Grazie e buona, buonissima giornata anche se, questa mattina, strisciavano in mezzo alle nuvole! Teresa"

A questo messaggio ne seguirono altri, più verbosi che significativi. La signora Teresa chiese pure un incontro di persona, visto che ella risiedeva a Sanremo. Sembrava uno dei tanti contatti che quasi tutti i giorni si instaurano nell'ambito della nostra lotta alle attività di aerosol clandestine cominciata nelll'ormai lontano 2005. In seguito Teresa non scrisse più e la matronale donna fu dimenticata, così come dimenticammo che era stata proprio lei a procurarci il libro "Polvere di Stel", scritto dal figlio, con una prefazione di Achille Pennellatore. La vanità le è stata fatale.

Più recentemente siamo venuti a conoscenza del fatto che sul citofono dell'abitazione di Angelo Nigrelli (Wasp) appare anche il cognome "Barazzetti". A quel punto ci è tornata in mente Teresa... Teresa Barazzetti di Sanremo.

Abbiamo quindi proceduto ad una ricerca delle email ricevute in passato ed è saltato fuori l'incredibile: Teresa Barazzetti scriveva usando l'account del marito (nigrelli.angelo@tiscali.it), ovvero Angelo Nigrelli alias Wasp: il padre di Enrico Nigrelli, l'autista di autobus le cui azioni di stalking, in collaborazione con il padre Angelo, avevamo evidenziato nei mesi trascorsi.

Teresa Barazzetti era l'anello mancante per ricostruire l'organigramma ed i ruoli di una famiglia dedita alle ingiurie ed alla maldicenza, attraverso blog, canali video ed altri mezzi disponibili sulla Rete. Qual era il ruolo di Teresa? In tutta evidenza la moglie di Nigrelli si era prestata, nel 2007, per carpire informazioni personali, cercando di infiltrarsi nel nostro Comitato, spacciandosi per cittadina sensibile al problema "scie chimiche". E' un espediente collaudato in certi ambienti: Wasp è, a tutti gli effetti, una creatura (o un aborto?) dei servizi, protetta dalla Magistratura e dalla Polizia. A conferma di ciò, abbiamo raccolto altri elementi probanti, su cui qui non indugiamo, ma che saranno esposti al nostro legale, nel momento in cui sporgeremo denuncia/querela nei confornti dell'agente di Sanremo, Angelo Nigrelli.

Teresa, signorile nei modi, a differenza del marito zoticone, garrula, sofistica (i direttori di Sanremo News e di Riviera 24 ne sanno qualcosa) e vanagloriosa, ha costruito, insieme con i familiari, una cellula di delatori non privi di una certa scaltrezza, ma troppo sicuri di sé.

Wasp ora ha un volto ed un nome, insieme ad altri suoi colleghi. Il suo ruolo di diffamatore di professione è alla luce del sole. Chi lo dovesse incontrare, saprà che si tratta di individuo spregiudicato e dalla dubbia moralità così da regolarsi di conseguenza.



Descrizione dell'episodio delle riprese video:

Sono le 18:30 circa delll'11 luglio 2011. La regale consorte di Angelo Nigrelli (Wasp), Teresa Barazzetti, esce dalla tipografia per dirigersi verso casa, non molto distante, e, voltando il cantone, mi riconosce. Sbianca in volto per la sorpresa, si precipita in un antro del parcheggio sotteranneo di fronte, adagia sul marciapiede le sporte della spesa e chiama l'augusto consorte. Costui esce dalla tipografia e, sapendo in quale angolo mi trovo, inizia ad inquadrarmi in quella direzione.

Conscio che deve essere "buona la prima" lo riprendo anch'io, pur sapendo che mi ha scorto. Poi il raffinato locutore tenta una provocazione, berciando: "Vaffanculo te e quello stronzo di tuo fratello!" (sic). Avrebbe certamente cercato di prendermi la videocamera, così decido di allontanarmi. Tenta di rincorrermi, ma, arrancando, dopo un po', deve rinunciare. Ora mastica amaro, perché un agente scoperto è bruciato ed i primi a "scaricarlo" saranno i suoi sodali. Sarebbe stato preferibile se si fosse dedicato alla tipografia: meglio un misconosciuto, ma onesto artigiano che un famoso spione malato.

lunedì 11 luglio 2011

Identificato l'agente Angelo Nigrelli alias Wasp. Ora finalmente ha un volto

Wasp, chi era costui? Uno dei disinformatori più subdoli ed insultanti ha agito indisturbato per tre anni, disseminando calunnie, diffamazioni e contenuti scatologici a iosa... Dio, però, non paga il sabato e così eccolo identificato, con volto, nome e cognome, in tutto il suo splendore. Per Wasp è arrivata Filippi: presto sarà la volta dei suoi amichetti.

venerdì 1 luglio 2011

Hanno origine governativa le azioni di disturbo operate nei confronti del Comitato Tanker Enemy

You-Tube riesuma una notifica scaduta da oltre un anno per danneggiare lo stato dell'account tankerenemy

Sono di nuovo on line i video fatti rimuovere il giorno 15 giugno 2011 dai server di archive.org su richiesta dei militari italiani (o chi per loro) che gestiscono il canale fake USAFFEKC10A.

A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with agent orange dispersion and "Popeye operation" USAFFEKC10A "KC-10 'Contrails' while refueling" video debunked

E' tutto italiano il canale USAFFEKC10A - The USAFFEKC10A channel is italian

Come "contromisura" You-Tube riesuma una notifica scaduta da oltre un anno, al fine di danneggiare lo stato dell'account tankerenemy. La notifica, del tutto strumentale ed illegale, si riferiva al video "Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata" (eliminato immediatamente dal portale di Google inc.), nel quale si denunciavano i metodi liberticidi degli adepti appartenenti alla sacra setta del C.I.C.A.P. e del suo sommo sacerdote, Paolo Attivissimo.

Il "cartellino giallo" esibito da You-Tube il 06 maggio 2010, aveva una sua fisiologica scadenza di sei (6) mesi ed in effetti era inutilizzabile da tempo. Infatti nella pagina della contestazione si legge:

"Il tuo account ha ricevuto i seguenti avvertimenti relativi alle norme della community, che saranno validi per sei mesi. Ulteriori violazioni potrebbero comportare la disattivazione temporanea della tua capacità di pubblicare contenuti su YouTube e/o la chiusura del tuo account. Una copia di ogni messaggio è stata inoltre inviata tramite email all'indirizzo associato a questo account per riferimenti futuri".

"I seguenti video nel tuo account sono stati disattivati a causa di una violazione delle Norme della community di YouTube:
Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata (Rifiutato - Diffamazione) - (tankerenemy)
Data ricezione: 06/mag/2010 | Data di convalida: 06/mag/2010 | Appealed Rejected"

Vogliamo precisare che MAI abbiamo ricevuto alcuna email di notifica. Soprassediamo...

Il 16 giugno 2011, con un tempismo spettacolare, spunta questo avviso, come precisato, non più valido dal mese di novembre del 2010. Ma è lo stesso: quelli di You-Tube, nell'eseguire ordini e non richieste, possono agire anche così.

Il motivo di questa rappresaglia? Come spiegato, si tratta di un sordido tentativo di chiuderci la bocca. La causa scatenante è l'aver scoperto la reale identità del canale clone USAFFEKC10A, una replica dell'originale "USAFFEKC1O", il canale che propose il video del KC-10 mentre rilasciava dichiarate scie chimiche sui cieli del Canada (si ascoltino le voci dell'equipaggio) e poi misteriosamente scomparso e sostituito dalla pagina contraffata "USAFFEKC10" (Notare la sostituzione della "O" maiscola con lo zero).

Il fatto è che abbiamo avuto l'ardire di contestare, dati alla mano, la genuinità della fonte e quindi abbiamo mandato all'aria i piani di depistaggio di coloro che si erano posti l'obiettivo di demolire, definitivamente, la validità testimoniale del video da noi proposto un anno fa: "The insider: chemtrails KC-10 sprayer air to air - The proof". Abbiamo anche osato associare le chemtrails del filmato "KC-10 Contrails while refueling" alla dispersione di veleni sul Vietnam (Operazione orange), mostrando due filmati originali dell'epoca e mettendoli a confronto con le sequenze del KC-10 con le supposte scie di condensazione. Abbiamo anche dimostrato che non si tratta comunque nemmeno di "Wingtip vortices" (trecce di Berenice) e neppure di contrails, poiché esse non scaturiscono dai motori. Infatti si scriveva:

"Il filmato mostra un'imbarazzante analogia tra le dense scie rilasciate dal KC-10, spacciate per contrails e le missioni di avvelenamento del Vietnam, negli anni 60 del XX secolo. Il video "A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with 'agent orange' in "Popeye operation" - USAFFEKC10A "KC-10 'Contrails' while refueling" video debunked - è stato da noi rimosso dai server You-Tube, per motivi precauzionali, in quanto si sta cercando di far sospendere l'account "tankernemy" sulla base di false dichiarazioni inerenti alla violazione del copyright, ad opera dell'utente fake USAFFEKC10A che, in realtà, non appartiene all'equipaggio KC-10 del primo video come millantato, ma è un militare italiano di stanza presso la sede dell'Aeronautica Militare - Servizio Coordinamento e Controllo di Padova. Ciò, oltre che da diversi elementi oggettivi, è confermato dai logs riferentesi agli accessi su tanker-enemy.tv, che puntano a due link specifici, alle 17:38 ora locale del giorno 24 maggio 2011. Le pagine in questione erano state viste unicamente dal militare che ora si spaccia per un pilota statunitense e da nessun altro fruitore del Web dall'Italia o dall'estero, come peraltro testimoniano i logs in nostro possesso. I link inviati come trabocchetto, infatti, sul canale fake 'USAFFEKC10A' erano stati immediatamente cancellati dal gestore della pagina. E' rilevante osservare quanto alcuni soggetti si stiano alacremente impegnando per tentare di ridimensionare il valore testimoniale del filmato ormai noto come 'Cani sciolti'.

Il video in questione 'KC-10 Contrails while refueling' mostra tre sequenze girate in momenti diversi, durante le quali ci si è premurati di non eseguire campi lunghi e nel quale si osservano dense ed iridescenti scie direttamente attaccate ai bordi alari del velivolo. Ciò induce a sospettare la presenza di una fonte liquida assimilabile al kerosene che, per via dei flussi aerodinamici, scorre sul bordo delle ali sino alla loro parte terminale, per poi nebulizzarsi sotto forma di aerosol.

Perché non sono contrails aerodinamiche (Wingtip vortices)

Le contrails aerodinamiche si formano solo nelle seguenti circostanze:

a) L'aereo è in fase di decollo o atterraggio, con i flaps abbassati. Ciò implica una differenza di pressione tra la parte superiore e quella inferiore dell'ala.

b) Il velivolo si trova a bassa quota e con valori di umidità elevati (ad esempio, durante un atterraggio con pioggia).

c) L'aeroplano è impegnato (si pensi al caso di un caccia) in una brusca manovra acrobatica".

Ovviamente nell'area commenti del video "KC-10 Contrails while refueling " si sono subito scatenati con argomentazioni dal contenuto altamente scientifico come queste:

"@tankerenemy Hahahaha SEI RIDICOLO!Alle tue panzane non ci crede più nessuno, hai finito di campare sulle spalle di quattro coglioni creduloni, ormai i tuoi "accoliti" stanno diminuendo sempre più. Tu menti sapendo di mentire,schifoso, nullafacente, imbroglione. Spero di vederti sotto terra al più presto.
by blekoldshaflo2

@tankerenemy Dalla questione del telemetro (con cui hai rubato i soldi ai tuoi accoliti) e dai tuoi goffi tentativi di insabbiare la vicenda, a questa storia del KC10, con cui hai preso una cantonata pazzesca, sei diventato lo simbello della rete. Come fai a non renderti conto di quanto sia ridicola la tua figura?
by TheSueisfine
"

La pagliacciata è andata avanti per un po', come nell'ormai abituale stile della disinformazione italiana (foraggiata e protetta dallo Stato), sino a quando non abbiamo pubblicato (su You-Tube) i due filmati più sopra citati e cioè:

A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with agent orange dispersion and "Popeye operation" USAFFEKC10A "KC-10 'Contrails' while refueling" video debunked

E' tutto italiano il canale USAFFEKC10A - The USAFFEKC10A channel is italian

A quel punto, considerata la consolidata sicumera "scientifica" degli autodefinitisi "debunkers", l'unica cosa che sono stati capaci di fare è stata quella di inviare una raffica di segnalazioni false, ricorrendo ad un nome fittizio, tale Timothy Andrew Mullinax, preso a caso da un elenco di militari statunitensi, lista presente sul sito Web airforcetimes.com.

A quel punto abbiamo trasferito i contenuti scomodi su archive.org, "famoso" per essere un portale di condivisione "sicuro" ed al riparo da censure strumentali. Così dicono... fatto sta, però, che da archive.org fu ottenuta la rimozione in un lampo, in risposta alla nostra apparizione su Italia Uno, di quella "sporca dozzina" di filmati che mettevano in cattiva luce Paolo Attivissimo, il C.I.C.A.P., la Gabanelli e la R.A.I.). e così anche dei video che mettevano in difficoltà gli autori dell'ultimo falso canale statunitense, è stata ordinata l'immediata cancellazione. Non bisogna stupirsi. Di conseguenza abbiamo portato i sorgenti in formato flv sui nostri server ed abbiamo concluso il lavoro verso le 2.30 di notte, avendo cura di comunicare quanto accaduto sul canale USAFFEKC10A, nell'aerea commenti. La mattina seguente abbiamo trovato la sorpresa concernente la "notifica farsa". Come si può notare, si è dipanata una chiara sequenza di eventi di causa-effetto, che legano strettamente quel canale fraudolento di ciarlatani italiani con le stellette e le strane prese di posizione di You-Tube, la notte stessa.

La disinformazione italiana, che tanto si vanta di portare le prove di quanto afferma e che pretende che i ricercatori indipendenti dimostrino le loro affermazioni, caso vuole, ogni volta in cui viene contraddetta con i fatti, agisce nel solo modo che conosce. Sì, perché questi paladini delle verità ufficiali sono solo in grado di occultare le prove della loro insipienza per ricorrerre all'unico mezzo che i regimi totalitari ben conoscono: la censura. In questo, ovviamente, hanno gioco facile, poiché essi non sono semplici cittadini, ma individui al di sopra della legge manovrati, protetti e finanziati dai governi. Se veramente queste sentinelle hanno ragione da vendere, per quale motivo hanno bisogno di chiedere la rimozione dei nostri video? Se il canale "USAFFEKC10A" è davvero intestato ad un fantomatico co-pilota statunitense di un KC-10, per quale motivo, nel momento in cui dimostriamo che esso in realtà è il puro parto di menti malate italiane, qualcuno si adopera per insabbiare le prove filmate che confermano quanto da noi evidenziato?

Quest'ennesima iniziativa di rappresaglia ad opera degli scherani svizzeri (sede per l'Italia del portale di sharing), del tutto illegittima ed illegale, dimostra una volta di più l'esistenza di illecite nonché losche collusioni all'interno dello staff italiano del portale di condivisione che, non dimentichiamolo, esegue senza porsi tanti problemi, gli ordini che gli esecutivi impartiscono per stroncare sul nascere i contenuti che arrecano danno al sistema. Ciò è anche confermato da questa mappa, riguardante le richieste di intervento per opera dei governi di tutto il mondo sui vari servizi web offerti dalla società di Mountain View: le statistiche sono divise tra data request e removal request, dove le prime consistono nella richiesta di account, le seconde, invece, nella rimozione di materiale pubblicato. Tra le data request e removal request, l’Italia si trova rispettivamente al sesto e settimo posto della classifica mondiale, con il grosso delle richieste di cancellazione dedicate a YouTube con 39 interventi: la percentuale di richieste parzialmente o completamente accettate è invece del 75,4%. Per ammissione di Google i dati non sono affidabili al 100%, vista la natura particolare di alcune richieste, ma offrono comunque un’interessante panoramica su quello che è il rapporto tra i governi dove l’azienda offre i suoi servizi e Google stessa. [ Fonte: www.downloadblog.it ]

Ciliegina sulla torta... dalla notte 16 guigno 2011 molti utenti segnalano l'impossibilità di pubblicare commenti sugli altrui canali nonché sul proprio. In buona sostanza, è stato escluso il pulsante di invio al di sotto della finestra in cui digitare il testo. Inoltre i canali scomodi non risultano presenti nell'elenco dei più visitati, con maggiori iscrizioni etc. Un metodo semplice, ma efficace per nascondere all'opinione pubblica quelle informazioni scomode per l'establishment, semplicemente occultando agli utenti della Rete quei canali che operano nella controinformazione sganciata dal Diktat governativo. Un espediente che si basava sull'uso di uno script da inserire nella barra degli indirizzi, ha avuto la sua efficacia per una manciata di minuti. Gli amministratori di You-Tube sono evidentemente corsi subito ai ripari. Successivamente, a seguito delle vivaci proteste di migliaia di utenti, You-Tube ha "cortesemente" ripristinato la funzione commenti.

La domanda è quindi legittima, anche se molti lettori, alla luce di quanto letto e visto, avranno già le idee molto chiare in proposito.

Chi può detenere il totale controllo decisionale nella censura di contenuti scomodi al sistema? Chi ordina ed ottiene responsi immediati da parte dei grandi gestori, nell'arco di poche ore? Chi può scavalcare tutte le procedure, le regole e le leggi? Chi agisce, nascondendosi dietro i servi senza volto e senza attributi che infestano Internet?

La risposta è una sola: per l'Italia è il nostro ministero dell'Interno, i cui rappresentanti ringraziamo per le assidue visite [ SCREENSHOT ], con buona pace di coloro che definiscono questi resoconti solo il frutto di "paranoia".

Ora sapete che la censura è il pilastro su cui si basa il famoso contraddittorio su cui tanto insistono il C.I.C.A.P. ed i suoi rappresentanti. Costoro non valgono niente e non avrebbero alcuna voce in capitolo, se non fossero sponsorizzati dai governi fantoccio che si sono sino ad ora succeduti ed ancor meno potrebbero reggere ad un serio dibattito. Ciò deve essere chiaro. Costoro sono pedine e senza il sostegno dei finanziatori occulti, valgono meno di un soldo bucato.

Qui concludiamo, ribadendo che quelle in cui viviamo sono finte democrazie e l'unico modo per vincere la nostra battaglia per la libertà di opinione e per cieli di nuovo puliti, passa attraverso la tenace denuncia di quanto avviene, senza lasciar cadere nell'oblio e nel silenzio certi episodi che, se possono apparire marginali ed insignificanti, sono, invece, il segno evidente di una deriva dittatoriale molto pericolosa.

Non aspettate che la casa vi crolli addosso, ma rinsaldate le fondamenta al primo scricchiolìo. Attendere potrebbe essere fatale.

sabato 25 giugno 2011

Le tremebonde menzogne di “Meteotrentino”

Tutte le verità taciute diventano velenose. (F. Nietzsche)

Pubblichiamo una testimonianza di un amico che ha scambiato alcuni messaggi con gli esperti (?) di “Meteotrentino”, cercando di ottenere delle delucidazioni chiare e coerenti sullo spinoso tema delle scie chimiche. Dal botta e risposta, si evincono i goffi tentativi, per opera dei meteorologi, di eludere le domande, rinviando alla pagina che la screditata "Wikipedia Italia" ha dedicato alle chemtrails. In una girandola di tentennamenti e di informazioni smozzicate, "Meteotrentino" si umilia a tal punto da segnalare le FAQ dell’inutile C.I.C.A.P., già confutate tempo addietro punto per punto. Il documento ha una grande importanza, perché manifesta lo spaventoso depauperamento della meteorologia che, da disciplina empirica, si è corrotta in una congerie di assurdi e menzogneri mantra dettati dai militari: "velature innocue", "nubi medio-alte, ma senza fenomeni", "piovaschi sparsi", "perturbazione disorganizzata" "annuvolamenti pomeridiani sui rilievi, ma con fenomeni poco significativi" etc. Queste bislacche "previsioni" sono la versione edulcorata di una realtà mostrata dall'osservazione e dalle mappe satellitari dove, ad esempio, "le velature" si trasformano in un intrico di scie tossiche ed in una densa nebbia di ricaduta. Le "piogge sparse" sono, invero, debolissime precipitazioni, miseri relitti delle furiose inseminazioni operate con composti igroscopici all'interno ed attorno ai fronti nuvolosi. Da rilevare, infine, nell’ambito dello scambio epistolare tra gli interlocutori, l'assoluta incompetenza dei meteorologi abbinata ad una tenace intenzione di nascondere la verità sulla geo-ingegneria. Di fronte ad una mole imponente ed inoppugnabile di prove, come quelle squadernate davanti agli occhi vacui dei due responsabili di “Meteotrentino”, essi si vedono costretti a trincerarsi nel silenzio ed a battere in ritirata.


Ringraziamo il lettore ed amico che ci ha autorizzato alla diffusione del materiale in oggetto.

Leggi qui il documento PDF.

Video correlato: Servizi meteo militarizzati - Il caso di Meteolive.it e le innocue velature



Bufala

Nell'attuale società, il disfacimento del linguaggio è al tempo stesso causa e conseguenza del declino generale, comunque ne è uno specchio fedele. Tra i tanti esempi che denunciano una crisi irreversibile del pensiero è l'uso improprio di vocaboli il cui valore è completamente stravolto in una commistione di saccenteria ed ignoranza.

Pensiamo al termine "teoria": la "teoria" è un modello interpretativo della realtà. Purtroppo è invalso di adoperare tale parola come sinonimo di "opinione", "idea", ma siamo in presenza di un uso dozzinale, per lo meno inidoneo, poiché una teoria, essendo una formulazione e sistemazione di principi generali di una scienza o di una sua parte, o di una dottrina filosofica, implica un'esegesi della realtà, una peculiare visione del mondo. Infatti il lessema in questione discende dal verbo greco "theoreo" che vale "guardare", "osservare".

Tralasciamo i problemi spinosi dell'antitesi e talora intersezione tra modelli e "fatti, tra teoria e prassi, dobbiamo ribadire che la prima è una concezione, un tentativo di organizzare dati e fenomeni per includerli in un corpus. E' evidente che tale organizzazione è selettiva, ossia alcuni aspetti della realtà vengono scartati, affinché non minino la coerenza del quadro di riferimento. Inoltre, come ci insegnano Feyerabend e Kuhn, le teorie sono paradigmi, non scevri di declinazioni (e derive) ideologiche, paradigmi che possono essere superati o addirittura negati, attraverso salti che generano discontinuità.

E' chiaro che le teorie sono astrazioni con cui si tenta di razionalizzare la realtà, di estrapolare un disegno da una congerie di elementi disparati ed eterogenei. Non ci si avvalga dunque del termine teoria per indicare un'ipotesi che è, invece, una proposizione, un dato iniziale ammesso provvisoriamente per servire di base ad un ragionamento, ad una dimostrazione, ad una spiegazione e che sarà giustificato dalle conseguenze, dall'esperienza.

Si eviti di riferirsi ad un complesso di fenomeni osservati come ad una teoria: è così del tutto errata la dicitura "teoria delle scie chimiche", poiché le attività chimico-biologiche confluiscono in un contesto empirico, coincidono con un riscontro, avulsi da una visione del mondo, sebbene possano fornire indizi per l’interpretazione di particolari eventi.

Quanto più una teoria è generale e tenta di dar conto di un amplissimo settore dell'universo, tanto più essa è astratta e filosofica, laddove l'empiria è situata agli antipodi delle strutture concettuali. Dunque al vertice dei sistemi teorici troviamo gli impianti deduttivi della matematica, contrapposta alle discipline ancorate alla percezione, all'analisi ed alla classificazione dei fenomeni. In modo opportuno il matematico e pensatore britannico, Alfred North Whitehead (1861-1947), nota che la filosofia prende le mosse dalla complessa e multiforme esperienza della vita per tentarne una generalizzazione teorica, consapevole che ogni teoria è un “azzardo” ed una semplificazione ideale ed inadeguata, bisognosa di continui aggiustamenti.

Si apprezzi l’atteggiamento anti-dogmatico e dinamico della concezione dovuta a Whitehead.

Chi confonde teoria, ipotesi, dottrina, osservazioni, esperienze, pareri... in un unico calderone, non ha compreso alcunché di temi epistemologici e linguistici ed è d'uopo che si dedichi, se ne è capace, ad allevare bufale. Almeno acquisirà dimestichezza con bufale reali e ci risparmierà le sue sgrammaticate elucubrazioni.

mercoledì 25 maggio 2011

Volgarità

Volgarità è la parola che aderisce alla specie umana di questi tempi laidi. Per la strada incrociamo volti slavati, trasudanti abiezione. Manca la grandezza: i vizi di uomini e donne degeneri, affetti da una tara ontologica più che genetica, sono piccoli piccoli; la loro malvagità è meschina, infida.

Basta scrutare quei volti rincagnati, gli occhi vacui, le fronti basse, i menti schiacciati, le labbra filiformi. Basta ascoltare le voci acidule, fesse, blese. Ci si imbatte in corpi sformati, in bipedi sciancati, in cosi impettiti. Non è bruttezza, ma squallore, vuoto, perché Tersite stesso, tracotante e sgraziato, è un eroe, benché negativo. Invano cercheremo dei peccati capitali degni di questo nome. I peccati sono scoloriti, rimpiccioliti: disgustano per la loro sordida ipocrisia, per la loro petulante bassezza. Le sconcezze sono esibite in modo sfacciato, come fossero azioni gloriose.

La volgarità è nel linguaggio degli untuosi "giornalisti", nella becera "scienza" adulatrice dei potenti, nell’irreparabile imbecillità dei negazionisti e degli ebeti estensori di Nonciclopedia, servi dei servi, nei leccati "intellettuali".

La volgarità trionfa nell'architettura tronfia di città mortuarie, nei libri la cui sciatteria è patinata da copertine lucide, nelle frasi fatte a base di "bufale", "nel senso che", "assolutamente", "come dire?"...

La volgarità è nella massa motosa ed informe, a suo agio nel brago della televisione, nel fango della "politica", nella melma del divertimento a comando.

Qualcuno ritiene che si debbano smuovere le coscienze. Troveremo delle coscienze da smuovere?

domenica 8 maggio 2011

Il delitto corre sulle microonde

Il segnale del picchio verde

Il 14 ottobre 1976, tutte le comunicazioni radio del globo furono interrotte da segnali radio di forte intensità. Le emissioni erano irregolari e si alternavano frequenze molto elevate a frequenze molto basse.

L'Unione sovietica, dopo essere stata identificata come la diretta responsabile, presentò delle formali scuse a tutti i paesi che avevano protestato. I loro "esperimenti" erano all'origine di questi disturbi. Poco dopo i Russi cambiarono lunghezza d'onda e cominciarono così le emissioni di gigantesche onde elettromagnetiche stazionarie.

I Sovietici avevano usato il "PIVERT", chiamato anche "Woodpecker" (Picchio), a causa del caratteristico suono ritmato che i rilevatori di segnali elettromagnetici avevano registrato. Questo suono assomiglia al rumore che si produce, battendo su una tavola con una penna, a una velocità di 14 colpi al secondo. Pare che il segnale venisse dalle città sovietiche di Riga e di Gomel, dove i Sovietici sperimentavano dei mastodontici generatori ad energia continua basati sulla tecnologia di Tesla. Come bersaglio fu scelta l'ambasciata statunitense a Mosca: tra il personale del consolato molti accusarono disturbi di varia natura (cefalea, insonnia, inappetenza, irritabilità, depressione...); alcuni furono colpiti da patologie, anche gravi, tra cui emorragie cerebrali, ictus, attacchi epilettici e tumori.

La strana morte di Mark Purdey

L'abitazione del medico veterinario Mark Purdey fu incendiata. Un giorno trovò la sua linea telefonica isolata. Un'altra volta vide degli estranei che si aggiravano, con fare sospetto, nei paraggi della sua fattoria. Questi estranei pedinarono a lungo sia lui sia la moglie. L'avvocato di Purdey morì in un incidente stradale, avendo perso il controllo dell'auto su cui viaggiava. E' stato riferito che un giorno l'autoveicolo, con alla guida Purdey, incrociò un autocarro dotato di strane apparecchiature. La morte di Purdey è avvolta nel mistero: il tumore cerebrale che lo colpì fu causato da campi elettromagnetici mirati e potenti?

Da fine ottobre 2010 sino ad aprile 2011 la nostra famiglia è stata coinvolta in una serie di drammatici eventi che, alla fine, nonostante innumerevoli tentativi, hanno portato alla morte di nostro padre, avvenuta il 3 aprile 2011. Molti dei lettori sapranno che nel periodo compreso tra fine novembre 2010 sino al 17 gennaio 2011, mio padre ed io siamo stati a Rozzano (MI), presso il centro ospedaliero Humanitas. Non mi dilungo nei particolari, visto che chi vorrà approfondire, può leggere questa sorta di resoconto in memoria del papà.

Dobbiamo giocoforza, però, ritornare su questa storia, poiché abbiamo il fondato sospetto che nostro padre sia stato, diciamo così... aiutato a morire. Sul tetto dell'edificio di fronte (sette piani - ora disabitato), a 110 metri di distanza, nel marzo 2005, furono installate due antenne di telefonia mobile. Nel settembre 2005 mio padre cominciò a conclamare disturbi motori per un tumore (glioblastoma IV, causato dai campi magnetici della telefonia mobile), che, però, non gli fu diagnosticato. Infatti, sino a dicembre 2010, tutti pensavamo, a causa di una diagnosi sbagliata dei medici sanremesi, al morbo di Parkinson.

_blankUna relazione di causa-effetto tra smog elettromagnetico e cancro al cervello intercorre evidentemente. Fatto sta che il nostro babbo conclamò in modo drammatico il tumore all'encefalo, il Glioblastoma IV, solo nell'ottobre 2010. Per cercare di salvarlo, decidemmo il ricovero in un centro specializzato per questo tipo di neuropatie, l'Humanitas.

Alla fine di dicembre 2010 mio fratello ed io iniziammo a concordare telefonicamente il rientro a casa, affinché fosse tutto pronto per la lunga convalescenza di papà a letto.

Il 17 gennaio 2011 il babbo firmò per le dimissioni. Partimmo alla volta di Sanremo dove arrivammo nel tardo pomeriggio.

Papà quella sera cenò nel suo letto, seguì qualche programma in televisione e si addormentò sereno, finalmente era a casa sua, con la famiglia. Ci sembrava di aver toccato il cielo con un dito: pensammo che l'incubo fosse concluso, ma qualcosa di terribile stava per accadere.

18 gennaio 2011, alle 8:30 di mattina sentii gridare mio padre che accusava un fortissimo dolore al piede sinistro. Visto il viaggio del giorno prima in auto, pensai ad un crampo e cominciai a massaggiare l’arto. Non ebbi nemmeno il tempo di rendermi conto che non era un innocuo crampo muscolare. Vidi, infatti, che papà cominciava a contrarre il viso, a sbattere gli occhi, a serrare la bocca. Nell’attimo in cui compresi, saltando dall'altra sponda del letto, che si trattava di una probabile emorragia cerebrale con attacchi epilettici, il dramma era già compiuto, poiché in quei secondi preziosi papà si morse la lingua, le labbra e si sublussò la mandibola, scheggiando anche due denti incisivi. Dovemmo chiamare subito il pronto intervento. I paramedici arrivarono dopo pochi minuti, mentre le scariche epilettiche di papà si ripetevano ed il sangue schizzava da tutte le parti. Subito lo portarono via. Lo seguii in ospedale. Le crisi epilettiche si avvicendarono per circa 40 minuti, nonostante i sedativi somministrati per “spegnere” le scariche. Il cuore arrivò per un attimo a 150 pulsazioni al minuto, poi si stabilizzò e papà si risvegliò. Una lacrima gli sgorgò dall’occhio destro. Chiamai l’infermiera, che per quei lunghissimi minuti era rimasta fuori, in una saletta adiacente. La informai che papà era appena uscito dalle crisi epilettiche. Lo trasferirono quindi nella stroke-unit.

Incredibilmente l’emorragia cerebrale, con sede nella zona dell’intervento stereotassico e che aveva procurato le crisi epilettiche, non produsse all'apparenza ulteriori danni neurologici. Gli arti si muovevano ancora e papà parlava in modo normale. Soffriva, però, di un’amnesia a breve e medio termine, ma questo sintomo è spesso causato dell’epilessia. In realtà non ricordava più neanche del ricovero a Rozzano.

Una settimana prima del ritorno a Sanremo mio fratello mi aveva comunicato che erano state installate delle nuove antenne sulla palazzina di fronte. Scattò, per fortuna, una serie di fotografie, adoperando la nostra vecchia videocamera Panasonic.

Mio padre, tutto sommato, al rientro a Sanremo, era in buone condizioni. Fatto sta che, solo 14 ore circa dopo il nostro rientro a casa, egli subì una gravissima emorragia cerebrale con annesse crisi epilettiche che si protrasero per un'ora. Caso vuole, una settimana circa prima, sul tetto dello stabile di fronte, era stato aggiunto uno strano apparato, che poi fu, fatto strano, rimosso il giorno successivo al decesso di nostro padre e solo quattro mesi dopo la sua installazione. Si notino il cablaggio avvolto in modo visibilmente provvisorio, il diametro notevole dei cavi e lo strano aspetto e colore dell'"antenna".

Nei giorni immediatamente precedenti al decesso, nostro padre fu colpito da altre due emorragie con crisi epilettiche. Fu la fine. Il 2 aprile entrò in coma ed il 3 aprile 2011, alle ore 23.11, esalò l'ultimo suo respiro.

Ci è stato confermato da diverse fonti "del mestiere" che quel particolare apparato, installato in direzione dei nostri locali d'abitazione per circa 130 giorni ed ora rimosso, è un'apparecchiatura "camuffata" probabilmente con sottile telo che, con molta probabilità è un cosiddetto "quinta banda" e cioè un'attrezzatura militare realizzata ed installata per arrecare danni, mediante fasci di microonde concentrati in una ristretta area. "E' un'antenna con un beam (fascio di emissione) che può variare tra 1 e 2 gradi, a seconda della frequenza di impiego. Di conseguenza a 110 metri di distanza il beam ha un'apertura tale da formare un cerchio elettromagnetico concentrato di circa 3 metri".

In definitiva, si deve pensare che abbiano irradiato in modo indiscriminato l'appartamento ed il più debole (nostro padre) della famiglia ha avuto la peggio.

Visto il chiaro collegamento che esiste tra le microonde e le emorragie cerebrali (oltre che i tumori) e data la strana coincidenza di eventi e fatti relativi alla morte del nostro babbo, la mente va subito ad un amplificatore di microonde. Considerato che ci occupiamo di temi scomodi, propendiamo ad una specie di vendetta trasversale o comunque ad un tentativo di distrarci dalla nostra opera di divulgazione, così come accaduto, in casi luttuosi del tutto assimilabili al nostro, ad altri noti attivisti in questi anni.


NOTA: i nostri numeri telefonici sono sotto controllo e quindi chi di dovere poteva benissimo sapere del mio rientro a casa e predisporsi in modo adeguato.

venerdì 22 aprile 2011

Impero

Absit iniuria verbis.

“Impero. Viaggio nell'Impero di Roma seguendo una moneta” è la nuova fatica di Alberto Angela. Nel libro il presentatore di veline televisive, spacciate con infinita improntitudine per programmi culturali, riciclatosi come divulgatore for dummies, ci catapulta, con un emozionante viaggio nel passato, addirittura nell’età imperiale, con la geniale trovata di seguire le avventure di un sesterzio che passa di mano in mano, dal postribolo al foro, dalle terme alla bottega… In questo modo il rampante rampollo di cotanto genitore (talis water talis filius) crede di catturare i lettori, forse con la patetica ambizione di scimmiottare l’indirizzo annalistico alla Braudel. La storia è dimensione quotidiana, colloquio con gli uomini e le donne comuni, i loro problemi ed aspirazioni, una tranche de vie.

Peccato che di saggi come questo siano già strapiene le biblioteche. A poco o a niente serve che Angela, improvvisatosi cicerone da sentenza classica pronunciata con inflessione trasteverina, ci ammanisca questo obeso “Bignami” (500 pagine) noioso fino alla morte e che non aggiunge un fico secco a quanto già ripete da tempo immemorabile l’incartapecorita storiografia ufficiale, anche quando crede di coprire le rughe con un po’ di trucco.

Scrive il dilettante di Storia romana: “Tutto è il frutto di un lavoro di ricerca su stele tombali, iscrizioni e testi antichi. Allo stesso modo, pressoché tutte le battute che sentirete pronunciare da tali personaggi sono 'originali': provengono infatti dalle opere di famosi autori latini come Marziale, Ovidio o Giovenale. E tappa dopo tappa, scoprendo il 'dietro le quinte' (sic) dell'Impero, ci accorgeremo di quanto il mondo dei romani, la prima grande globalizzazione della storia, fosse in fondo molto simile al nostro (sic)."

La spigolatura di fonti mal comprese ed ancora peggio introdotte è definita “ricerca”. Transeat. Che colui, però, riproduca in questo bleso guazzabuglio gli insopportabili solecismi e barbarismi con cui massacra impunemente la lingua italiana nel corso delle sue becere trasmissioni, è indegno. Già nella presentazione del testo, ci tocca subire “romani” usato come sostantivo con la minuscola, secondo un malvezzo tanto diffuso quanto errato, per poi ingollare i cacofonici francesismi “con dei, per dei, in dei…”

Sulle baggianate di cui straripa questo libraccio è meglio stendere un velo pietoso, anzi un bel velarium.

D’altronde se Alberto Angela non è ancora andato ad ingrossare la ciurma dei disinformatori, significa che è ancora più malmesso di loro e che, almeno fino a quando non sarà necessario, potrà continuare a scrivere scartafacci per un pubblico di deficienti e per alunni come "Trota".

Rassegniamoci. Il quadro attuale è questo: la banalità e l’ignoranza tirano. Il mercato editoriale sforna i romanzi d’appendicite di Umberto Eco, le lagne pseudo-ambientaliste di Luca Mercalli, i libri per bambini stupidi, tra cui, appunto, “Impero”. Ci mancano solo le figure dai contorni spessi, da colorare con le matite, ed il testo sarà perfetto.

Nel senso che

Ormai si assiste impotenti alla distruzione della lingua italiana o di quel poco che di essa è rimasto. I manigoldi che l'hanno stuprata sono sovente "intellettuali" e "scienziati". Questo è il segno di quanto sia ormai degenerata la nostra società: addirittura, con mirabile finezza, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, (nomen omen), si è di recente esibito nel turpiloquio. Certo, le azioni della classe “politica” sono assai più turpi delle loro parole, ma restano lo sfacelo dell'idioma, la bruttura, lo scadimento come bubboni purulenti di una peste linguistica. I problemi veri sono altri ed è ozioso scandalizzarsi per qualche espressione colorita, per la distruzione della sintassi ed il depauperamento del lessico.

Così l'attualità è piena di eventi atroci, in una climax di violenza e di iniquità che non ha precedenti nella storia umana, soprattutto perché sono sovente brutalità ed ingiustizia istituzionali, di stato. Stefano Cucchi è stato massacrato di botte ed i suoi carnefici forse riceveranno un'ammonizione come calciatori fallosi. Federico Aldrovandi, manganellato ed umiliato da agenti di polizia, morì mentre con la voce soffocata tra i rantoli implorava un aiuto dai suoi aguzzini. Questi sono solo due episodi balzati ai disonori della cronaca, ma quanti restano oscuri e si perdono tra le migliaia di crimini cui quasi siamo assuefatti! Infatti lo sfruttamento, la ferocia e la tortura come norma non riescono neppure più a risaltare sullo scenario della pazzia planetaria.



Intanto i governi nazionali sono stati de facto esautorati affinché cedano i poteri ad organismi sopranazionali, tesi ad instaurare con le buone, ma soprattutto con le cattive, il funesto Nuovo ordine mondiale, imperniato sul controllo assoluto, di tipo tecnologico. La strada per la futura tirannia è spianata, con sadica lentezza, grazie ad una congerie di iniziative, anche per mezzo di quelle che paiono innocue o che sono addirittura presentate come misure nell'interesse della collettività. La privatizzazione dell'acqua "potabile", i nuovi tributi per finanziare l'operazione "scie chimiche", le leggi sulla "sicurezza", la campagna per le vaccinazioni "contro" l'influenza AH1N1, la crisi economica mondiale, i conflitti che insanguinano vaste aree del pianeta... sono solo alcune delle tessere di un grottesco mosaico.

Di fronte alla cupa tragedia dei tempi finali, che cosa può significare lo stupro della lingua? E' uno dei fini perseguiti dalle ripugnanti élites, perché consuona con l'affossamento delle culture nazionali annacquate in un dolciastro e vomitevole europeismo o mondialismo, evirate in una neo-lingua che non trasmette più alcun pensiero ed emozione, piatta, arida, morta.

Suona ironico che una siffatta lingua castrata si incanti, come un disco graffiato di vinile, in un sintagma ossessivo, usato ormai ad ogni piè sospinto, ossia "nel senso che" (talvolta abbreviato con "nel senso... ", amore per la brachilogia). "Nel senso che": espressione insensata sulla bocca di insensati in una società ormai priva di senso.

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