giovedì 26 febbraio 2009

Non vedo, non sento, ma sparlo

Diligite iustitiam qui iudicatis terram.

Chiunque sia dotato di raziocinio e sia soprattutto animato da onestà intellettuale nonché morale non può negare l'esistenza di un grave fenomeno come quello rappresentato dalle chemtrails e da H.A.A.R.P.

Eppure è un fiorire continuo di nuovi disinformatori, occultatori della verità, i quali con estrema improntitudine negano l'evidenza ed accusano i ricercatori seri di ogni possibile reato, compreso il procurato allarme. Non sono forse essi, piuttosto, responsabili di reato penale come il favoreggiamento? Non a caso questi individui non sono mai operai, massaie, contadini, ma sono sempre ed immancabilmente bioingegneri, geologi, atronomi, astrofisici, informatici, esperti in robotica, militari, piloti.



Un fulgido esempio è la "new entry" nello squallido panorama della disinformazione e della campagna di discredito operata da componenti del C.I.C.A.P., da militari, dai servizi. Ci riferiamo all'egregio dottor Francesco Contini, ingegnere aeronautico, che giunge a dar man forte agli ansimanti Massimo della Schiava (geologo), Gianni Comoretto (astrofisico - C.I.C.A.P.), Michele Galloni (geologo), Riccardo Cassinis (robotica wireless - Univ. Brescia), Paolo Attivissimo etc.

Sito dei Verdi Toscana - Francesco Contini scrive il 23/02/09 alle 19:08 (i commenti tra parentesi quadra sono nostri)...

Qui si sta cercando di dare credito ad una teoria (sic) che é stata ampiamente non solo smentita, ma anche ridicolizzata da parte dei suoi stessi sostenitori. [Da chi? Dall'ex D.J. Paolo Attivissimo?] Non si può uscirsene (sic) dicendo di voler aprire un dibattito, l’ennesimo, quando molti si sono adoperati con tantissima pazienza [La pazienza è rappresentata dagli insulti?] nel dialogare con queste persone che sostengono misteriosi piani di governo mondiale e non si arrendono nemmeno di fronte all’evidenza [L'evidenza mostra l'opposto di quanto vuol far credere Lei, esimio dottore], ma complice la loro ignoranza in materia oltre che la cattiva fede di alcuni palesi imbrogli messi in campo, continuano a propugnare posizioni insostenibili [Da quale pulpito!]. Ne è esempio lo stesso articolo scritto qui, dove si citano due fantomatiche “condizioni” per la formazione di scie di condensa, condizioni assolutamente risibili, perché la formazione di scie di condensa dipende da una serie di parametri non immediatamente valutabili, e non soltanto dalla temperatura o dall’umidità relativa.

["Le scie di condensazione sono delle nuvole di forma lineare prodotte a volte dagli scarichi dei motori degli aerei. La combinazione dell'alta umidità con le basse temperature, che esistono alle altitudini di crociera degli aerei, favoriscono la formazione delle scie di condensa. Le scie di condensa sono composte primariamente da acqua sotto forma di cristalli di ghiaccio e non sono pericolose per la salute umana". (U.S. Air Force)

"L'immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e, quindi, la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell'aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%". (Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore "2006" pag 86)

"Una scia di condensazione consiste fondamentalmente di vapore acqueo (immesso nell’atmosfera dagli scarichi caldi di un motore) in quantità sufficiente a saturare, una volta a contatto con l’aria fredda d’alta quota, e condensarsi momentaneamente in cristalli di ghiaccio o goccioline d’acqua. Di norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative non inferiori al 70%. Le scie di condensazione si dissipano mediamente in una cinquantina di secondi, o al massimo qualche minuto." (E.P.A.)]

Tutte queste considerazioni, e non mi dilungo oltre in merito, sono ampiamente a disposizione del pubblico, anche in Rete, e gratuitamente consultabili. [C.I.C.A.P., Attivissimo? N.A.S.A.? C.N.R.?]. Prima di dare credito a qualcuno che dice che i governanti stanno avvelenando la popolazione mondiale, affermazioni ricordo che sono passibili di denuncia penale come è giusto che sia, converrebbe informarsi almeno un pochino in merito, soprattutto in casi come questo nei quali informarsi è semplicissimo. [Infatti noi ci siamo informati e Le ricordo che Lei, come altri, invece incorre nel favoreggiamento. Chi meglio di Lei può saperlo?]

Se non altro il dubbio sulla serietà dei signori “sciachimisti” dovrebbe sorgere semplicemente dal fatto che sentono la necessità di falsificare alcuni video, oppure riportano affermazioni campate in aria, oppure decontestualizzate e mischiate in maniera da sostenere la loro strampalata teoria. [Il termine "sciachimista" è offensivo e settario. Come possiamo definirla noi? Disinformatore è sufficiente o sarebbe opportuno definirla in modo ancora più efficace? Gravissima la sua gratuita accusa, Dottor Contini, perché, come abbiamo dimostrato, sono stati i Suoi sodali a falsificare dei libri! Vuole accusare di ciò anche il senatore Kucinich e tutti gli scienziati che hanno assodato, in modo inoppugnabile, che le scie chimiche esitono e sono nocive? Vuole coinvolgere nella Sua requisitoria anche i parlamentari italiani che hanno presentato delle interrogazioni parlamentari, con cognizione di causa?]

Ripeto, le vicende descritte non sono nuove, sono state smontate (sic) in ogni loro parte, è stato fatto un lavoro sistematico e faticoso di informazione a riguardo [Ora le asciughiamo il sudore dalla fronte?], sono state dimostrate manomissioni di video [questa è un'affermazione non veritiera di cui Lei si assume la responsabilità], ci sono innumerevoli pubblicazioni scientifiche che descrivono il fenomeno delle contrails [pubblicazioni di parte e quindi prive di obiettività e scientificità], e non si può pretendere di nuovo di riaprire il “dibattito” senza che chi per diversi mesi, o anni, ha avuto a che fare con queste castronerie non perda almeno un pochino la pazienza [Siamo noi che abbiamo perso la pazienza, ci permetta, nel dover leggere certe menzogne propalate da gente incompetente ed in perfetta malafede].

Non esibisco i miei titoli di studio confidando nella forza dell’evidenza. [Apprezziamo la Sua modestia]



Bell'esempio che fornisce ai cittadini, Dottor Contini. Noi le rispondiamo con questo video, che vale più di mille parole e La sfido a dimostrare che si tratta di un falso o che quelle riprese il giorno 21 febbraio 2009 su Sanremo erano innocue contrails di normali aerei di linea. Dimostri, in un sussulto di dignità, che la vera giustizia è sempre sinonimo di verità, altrimenti taccia. Non calpesti il diritto più di quanto già non lo sia.


Fonte: Tanker Enemy

sabato 21 febbraio 2009

Menzogne persistenti su Milano

Ogni tanto, giusto per divertirmi, visito il blog del nostro ex attivista ed ex collaboratore Massimo Santacroce. Intendiamoci, la minestra è sempre la medesima, ma, talvolta, risulta particolarmente istruttivo leggere le menzogne spacciate per verità assolute dal fedifrago borsista dell'Università di Milano. Si comprende quali siano le tecniche adottate maggiormente dai disinformatori. In genere, infatti, essi introducono concetti ed affermazioni attorniati da un certo alone di “scientificità” che si rivelano, però, assolutamente fondati sulla frode. Questo modus operandi sfrutta il fatto che il lettore medio non ha né l'intenzione né conosce gli strumenti idonei per verificare l'attendibilità di quanto legge, per cui tende a ritenere veritieri quei contenuti.

Massimo Santacroce, ora in modo opportunista spalleggiato da coloro che un tempo lo dileggiavano (Markogts - Marko Germani, hanmar - Michele Galloni, Orsovolante - Fulvio Turvani, Ilfioba - Massimo della Schiava, Gianni Comoretto etc.) e che quindi, strumentalmente, non osano mai mettere in discussione le petizioni di principio ed i dati erronei forniti dal loro sodale, ha imparato bene la lezioncina. I suoi... "articoli" sono un'accozzaglia di ambiguità mefistofeliche ed un coacervo di mistificazioni concepite abilmente per ingannare il lettore che, cercando spiegazioni sul fenomeno chemtrails, si ritrova per sua sfortuna sul blog di un altro che ha venduto l'anima (se mai ne ha avuta una) per una poltrona.

Ecco quindi che Santacroce, nel suo post del 19 febbraio 2009, descrivendo con una serie di fotografie il cielo di Milano del 15 febbraio, esordisce così:

"Domenica 15 febbraio è stata una giornata perfetta per fotografare scie ed aerei a Milano. Il forte vento dei giorni precedenti aveva pulito il cielo, vi erano poche nuvole ed erano presenti le condizioni per la formazione di scie di condensazione".

Ebbene, sulla base di queste asserzioni, chiunque non abbia modo di controllare se quanto esposto dall'illustre borsista "scienziato" è corrispondente al vero, conclude che effettivamente quelle che ha visto il 15 febbraio a Milano non erano scie chimiche, ma solo innocue nuvole di vapore acqueo: contrails... scie di condensa!

Purtroppo per Santacroce non tutti si accontentano di quanto apparentemente pare scientificamente obiettivo. Noi abbiamo eseguito una ricognizione dei dati forniti dalle radiosonde il giorno 15 febbraio 2009 alle 12:00. Le misurazioni compiute su Milano presentano una situazione diametralmente opposta a quella sbandierata dal mendace "sciacondensaro" allievo zelante di Paolo Attivissimo, C.I.C.A.P. e soci. Come si evince dal dettaglio di seguito riportato, appare chiara l'assoluta mancanza dei parametri fisici idonei alla formazione di scie di condensa a qualunque quota (tanto meno alle altitudini di crociera degli aerei commerciali - 8.500/13.000 metri), ancor più per la loro persistenza, laddove si rilevano valori di umidità relativa prossimi allo zero per cento.

"L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e quindi la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente". [Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani) - 2006 – pag. 86]

"L'espansione delle scie di condensa nonché la loro persistenza dovrebbe essere subordinata (secondo quanto affermato dalla N.A.S.A.) alla sovrassaturazione rispetto al ghiaccio con valori superiori al 150%. Se, infatti, per la formazione della scia può valere la nucleazione eterogenea, non così è per l'espansione: il particolato è troppo esiguo per sostenere una nuvola enorme e si ricade dunque nella nucleazione omogenea. La persistenza è semplicemente un congelamento della scia in un equilibrio fra sublimazione e brinamento. Non così l'espansione, che implica la formazione continuativa di cristalli di ghiaccio".

Notiamo inoltre che, alle reali quote di volo dei tankers chimici (circa tra i 2.300 ed i 4.000 metri) si registra un repentino crollo dei valori di umidità relativa, come le statistiche, riguardanti le quotidiane osservazioni, confermano. Ciò dipende dal fatto ormai acclarato che gran parte dei velivoli impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol disperde elementi igroscopici atti alla distruzione delle formazioni nuvolose di tipo basso ed al contestuale abbattimento dell'umidità atmosferica. Questo ulteriore particolare, indirettamente, conferma le quote di volo estremamente basse, come altre volte qui documentato, quote certamente non idonee alla formazione di scie di condensa.

Infine vale il vecchio detto di un famoso spot pubblicitario degli anni settanta del XX secolo, ovvero: "A scatola chiusa si compra solo Arrigoni".


Fonte: Tanker Enemy

domenica 15 febbraio 2009

Ecco qua il telemetro!

Clicca per ingrandire l'immagineUn manipolo di disinformatori prezzolati ha affermato che il Comitato nazionale Tanker Enemy non era in possesso di alcun telemetro e su questo assunto ha speculato per mesi. Il tempo del divertimento è finito.

Noi del comitato Tanker Enemy abbiamo atteso oltre tre mesi ed in questo periodo essi hanno ipotizzato di tutto e di più. Ora che alcune foto sono sotto gli occhi di tutti (una ha i dati exif ben visibili che dimostrano che è stata scattata nel mese di novembre 2008), i soliti noti hanno tre ipotesi:

a) il filmato e le foto sono dei falsi
b) ho acquistato solo ora il telemetro (anche se la foto del telemetro dimostra che è del mese di novembre 2008)
c) il modello non è il 2500 CI ma uno più economico (peccato che il 2500 CI sia l'unico ad interfacciarsi con il PC tramite porta seriale, ma questo è un dettaglio che i disinformatori preferiscono ignorare).

Inoltre continuano a dire che non è il modello 4000. Ovvio che non lo è. Abbiamo già dichiarato a suo tempo che l'ordine relativo fu annullato dai soliti ignoti e quindi non possiamo essere in possesso di quel particolare modello! Noi abbiamo lo strumento in foto, mentre la persona che ha eseguito l'ordine europeo ha un altro modello con portata inferiore e non interfacciabile con il computer. Detto questo le foto ed il video, volutamente messi on line solo ora, sono la dimostrazione che i disinformatori hanno mentito sapendo di mentire per oltre tre mesi ed insistono ancora ora in palese malafede ed ancora oggi insistono sulla non autenticità dei documenti fotografici. Mi pare chiaro con quali elementi abbiamo a che fare.





giovedì 5 febbraio 2009

La struttura bipolare della lingua come sistema ideologico di controllo: diagnosi di un caso patologico, l’idioletto di Paolo Attivissimo

Siamo abituati a ragionare in termini duali. Quasi tutte le lingue indoeuropee odierne, con la loro struttura, rispecchiano e, nel contempo, generano una visione bipolare: maschile, femminile; singolare, plurale; attivo, passivo... La terza "forza" degli idiomi, sorta di entanglement linguistico, si è perduta: restano fossili di duale e di neutro in vari idiomi. Lo sloveno ha conservato il numero duale.

Da un lato, il quadro linguistico contemporaneo si può considerare il risultato di una semplificazione dei sistemi comunicativi, dall'altro la dicotomia è causa-conseguenza di una percezione del mondo in cui si tende a contrapporre soggetto ed oggetto. E' tipico del pensiero occidentale, dai presocratici in poi, una tendenza a separare l'io dal non-io, l'uomo dalla natura, il passato dal futuro etc. La distinzione, così utile per un approccio conoscitivo basato sul raziocinio, col passare del tempo, è divenuta divaricazione, scissione. Il termine "scienza" deriva dal latino "scindo", "dividere". Simile ad una falda sotterranea la cui eco si può appena udire accostando l’orecchio al terreno, è quella tradizione che, circoscrivendo l’attenzione al mondo ellenico, trova in Eraclito il suo principale iniziatore. Nei frammenti del filosofo sono incluse riflessioni che nell’oscurità e nel paradosso trovano la loro dynamis semantica. Questa tradizione è, però, marginale rispetto alla corrente dominante di tipo razionalistico-“scientifica”.



Siamo avvezzi a pensare che il bipolarismo del linguaggio sia un risultato del carattere duale del mondo, laddove tale carattere è almeno in parte imposto, sulla base di uno schema culturale, di un a priori linguistico ed ideologico. La riflessione sulla natura della conoscenza e sulle strutture mentali potrebbe ampliarsi con lo studio di quei linguaggi che, non dominati da una logica aristotelica, potrebbero ampliare l'orizzonte gnoseologico. Mi riferisco, ad esempio, all'idioma dei nativi americani Hopi. La loro lingua non contempla parole-verbi e parole-sostantivi, ma lessemi-avvenimenti, riflettendo così più strettamente la dimensione degli eventi in cui viviamo. Inoltre la parola-avvenimento possiede tre modalità: certezza, probabilità, immaginazione. Invece di ricorrere all'espressione: "Un uomo attraversa il fiume con la canoa", un hopi impiega il sintagma uomo-fiume-canoa in tre combinazioni diverse, secondo che si tratti di un’azione osservata, riportata da altri o concepita. Non è chi non comprenda la ricchezza e la duttilità di tale funzione idiomatica che si discosta dall'idolatria del fatto e dell'oggettività, vera ipoteca per lo studio dei fenomeni, soprattutto quando diviene il dogma che gli scientisti impongono dall'alto della loro tracotante saccenteria.

Anche le lingue indogermaniche custodiscono, nel loro repertorio morfo-sintattico e lessicale, frammenti di consustanzialità cronotopica: basti pensare al caso locativo che denotava sia lo spazio sia il tempo, ma questi tratti si sono o atrofizzati o oscurati a tal punto che la lingua odierna assomiglia sempre più ad un codice binario, alla neo-lingua orwelliana, scarna e rachitica, incapace di esplorare la realtà, di sondare la profondità dei problemi, di evocare il senso, di sfiorare l'orizzonte dell'anima. E' una pseudo-lingua che trova la sua più esemplare, tragica incarnazione in Paolo Attivissimo, in cui all'assoluta assenza di pensiero, ridotto ad un larvale delirio, si abbina la deformazione ideologica, il tutto sotto il segno della disfasia. Qui occorre riportare un eloquente, sebbene orrido saggio dell’elocuzione in oggetto, campione tratto da un'intervista che Attivissimo ha rilasciato ad un gazzettiere. Si noti, all'interno della dissertazione sulle scie tossiche, la ripetizione fino all'uggia di verbi opachi e fiacchi ("esserci", "dire", "fare"), l'agonia della sintassi ridotta a rantolo, la coazione a ripetere sui "fatti", sintomo di una visione piattamente ottocentesca e di una volontà di controllare il reale che, sebbene ad un livello ormai degenerato, si inscrive nella Weltanschauung baconiana. (Si legga, a tale proposito, l’eccellente articolo di Francesco Lamendola, Spietata manipolazione di cose, vegetali ed animali nella Nuova Atlantide di Francesco Bacone, 2007).

Paolo Attivissimo - “Da una parte ci sono dei fatti, c'è una grande quantità di letteratura tecnica, scientifica che è coerente e dimostra una situazione. Dall'altra c'è una serie di teorie alternative. Infatti i vari sostenitori delle scie chimiche non sono d'accordo su che cosa siano, quale sia lo scopo per il quale esisterebbero queste scie chimiche. Quindi non possiamo dire “c'è da una parte e dall'altra a pari merito”. Da una parte c'è un enorme corpus scientifico di esperti di settore. Dall'altra abbiamo un gruppo di non esperti, molti dilettanti, che non sono nemmeno d'accordo fra di loro su quali teorie devono sostenere.

È comprensibile, perché non si pretende che un politico sia per definizione esperto in qualunque cosa. Anzi, ci sono in archivio tanti casi di politici che hanno fatto interrogazioni su argomenti totalmente bufalini. Ricordo, per esempio, il questore Ballaman che ai tempi fece un’interrogazione parlamentare per scoprire cosa c'era dietro l'allarme di un numero telefonico che addebitava cinquanta euro alla chiamata. E poi in realtà era una bufala che poteva controllare via internet. Quello che voglio dire è che il fatto che un politico faccia un’interrogazione non vuol dire che la domanda che fa è scientificamente fondata. Semplicemente un politico, come ogni altra persona, se non è correttamente documentata sui fatti, se non conosce la materia della quale sta parlando, può dire delle fesserie.

Sì, l'attacco è abbastanza frequente. Purtroppo devo sconfessare chi sostiene che io faccia parte della C.I.A. o dei massoni. Mi piacerebbe molto, perché vorrebbe dire che io sarei pieno di soldi, avrei grandi sponsor e potrei averne dei vantaggi nella mia vita personale. Purtroppo non è così, queste indagini le faccio per pura curiosità personale perché queste cose sono un’offesa alla scienza. Minacce sì, ne capitano. Per fortuna fino adesso sono sempre state incruente, grosse parole, ma il cane che ha abbaiato non ha mai morso. E spero che vada avanti così, sinceramente. Da come vedo anche in altri settori che sostengono teorie del complotto, se si è comodi a casa propria, a riparo dello schermo del computer, si lanciano minacce e si dicono cose che magari faccia a faccia non si ha il coraggio né di dire né di fare.

Non è un’accusa, è un dato di fatto: fra loro non c'è un esperto di settore: né un meteorologo, né un pilota di linea, né nessun altro del settore, come può essere un climatologo, che dica che le scie chimiche siano un fenomeno reale.



Giustissimo, infatti non mi presento io come autorità del settore. Non faccio altro che quello che può fare qualsiasi persona di fronte a un fenomeno sul quale vuole indagare: chiedere agli esperti. Ed è quello che ho fatto: ho chiesto agli esperti, ho chiesto ai piloti di linea, ho chiesto ai meteorologi, ho chiesto ai chimici e tutti mi dicono “Guarda, questa storia delle scie chimiche è una stupidaggine”. È comprensibile che alcune persone poco familiari con il linguaggio della scienza e le regole della scienza possano essere sedotte da questa storia. Perché è una bella storia, effettivamente, molto intrigante, questo grande complotto con questi aeroplani che vanno in giro, spruzzano e avvelenano. Suona, di primo acchito, interessante e avvincente. È un bel romanzo. Poi si va a vedere i fatti e si ci rende conto che la verità è più banale.

Intendiamoci, non è che una persona, per il fatto di essere esperta in un argomento, è quindi esperta e infallibile in tutti gli altri. Io ho visto anche fisici prendere delle cantonate in ingegneria strutturale. Questo perché sono due argomenti completamente distinti. Quando c'è una domanda di ingegneria strutturale si fa questa domanda a un ingegnere strutturista, quando c'è una domanda di fisica la si fa a un fisico. Ed è così che si fa nella scienza. Si mettono a confronto i pareri professionali e quindi si ottiene un quadro generale. E un consenso. Alla fine si guarda il consenso: la comunità scientifica è d'accordo sul fatto che la meteorologia funziona in un certo modo, gli aerei quando volano rilasciano una quantità di condensa significativa che forma l'equivalente di nubi e queste nubi seguono le leggi della chimica e della fisica nel dissolversi o persistere più o meno a lungo nell'atmosfera. Quindi lì la cosa finisce.


Anche se il tuttologo avesse un briciolo di ragione sugli argomenti che tratta con sconvolgente incompetenza e perfetta malafede, la sua prosa anfanante e stentata, il lessico esangue, gli strafalcioni, il periodare regressivo da bimbo di tre anni significano, in modo palese, il vuoto culturale, la crisi definitiva ed irreversibile della società odierna che trova in questo esempio di analfabetismo moltiplicato all'ennesima potenza un punto di riferimento, uno psicofarmaco contro la nevrosi. Né si può obiettare che, poiché il testo riproduce alcuni passaggi di un'intervista, l'idioletto è meno sorvegliato: infatti chi dimostrerà il coraggio leonino di leggere un articolo di Heidi noterà, nell'ambito di un'esposizione un po' più articolata, il medesimo balbettio linguistico, la stessa confusione mentale e concettuale, simile al farfuglio di un bruto, che uscito da una caverna, scorge stupefatto, per la prima volta nella sua vita, un'eclissi.

Nel caso di cui ci siamo occupati, l'idioma è quello di uno per il quale l'epiteto più calzante è idioma trasformato in aggettivo e con una sola lettera differente.

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