mercoledì 12 dicembre 2012

Mal aria

Absit iniuria verbis.

Sguardi ebeti, fronti basse, andature caracollanti. In nessuna epoca della storia l’ottusità si è tanto incistata nei sub-uomini. Non si può neppure pensare ad una decadenza, poiché il declino lascia intravedere l’alone di una lontanissima grandezza. La corruzione è la sostanza fetida di una società marcescente. Infetta un’aria già irrespirabile.

Ci si chiede come si possa essere soltanto sfiorati dalla balzana idea di un’evoluzione. Esistono le eccezioni, ma sono annegate in una palude mefitica. Gli uomini e le donne intelligenti appartengono ad un altro tempo: sono qui ed ora per errore. Si comprende per quale ragione le classi dirigenti, formate da bande di stupidi, possano infinocchiare intere nazioni: per circuire milioni di deficienti è sufficiente un drappello di gonzi appena un po’ più svegli.

Si elargiscono ammennicoli tecnologici per imbonire la massa. Si organizzano spettacoli degradanti, si compiono luride liturgie. Alienati ed alieni a sé stessi, gli idioti abboccano davanti a qualche scemo della fielevisione.

Gli “intellettuali”, invece, si compiacciono per la satira addomesticata di qualche comico tragicamente scialbo. Manca l’indignazione di fronte ad una realtà che è sentina di ogni vizio e turpitudine: per questo l’irrisione è spuntata, priva di mordente, anzi avalla il sistema che prova a scalfire con denti da latte.

Si crede di riempire il vuoto incommensurabile con qualche sciropposa lusinga. Si rischiarano le appiccicose tenebre di pece con la luce artificiale del neon. Parole impastate e collose di bocche deformi sono spacciate per verità. Mostruose fisionomie sono l’incarnazione della bellezza. Si allevano in batteria generazioni di debosciati prepotenti, figli di arroganti smidollati.

Supremo paradosso: attorno a questa tabe profonda, alla menzogna, all’ignoranza ed all’ipocrisia si crea il consenso che assurge ad intolleranza.

Dispiace che quasi tutti rimangano invischiati e scambino i satanassi per angeli, i carnefici per anfitrioni.

giovedì 16 agosto 2012

Gli immortali

Si credono immortali, anzi sono convinti di esserlo. Hanno il loro grasso stipendio, un consistente conto in banca, persino un’assicurazione che li proteggerà – così pensano - dai tracolli futuri. Vivono nell’opulenza e nell’ozio. Si credono invulnerabili. Sono fanatici della tecnologia e della “scienza”: sono persuasi che qualsiasi degenerazione organica ed ogni malattia saranno debellate, grazie ai mirabolanti ritrovati della medicina transumanista.

Confidano nel denaro accumulato, nelle aderenze in alto loco: in effetti navigano nell’oro e sono tutelati da amici molto influenti. Sono integrati nel sistema a tal punto da identificarsi con esso e con i suoi disvalori. Sentendosi immuni a qualsiasi pericolo o sanzione, si esprimono e scrivono con spocchia, agiscono in modo brutale. Tanto saccenti quanto ignoranti, hanno le credenziali accademiche per controllare i gangli della Rete e delle principali agenzie governative.

Eppure quando il decrepito mondo odierno rovinerà, difficilmente gli immortali scamperanno. Non importa se il crollo avverà tra un mese, tra un anno, tra un lustro, tra un decennio: la mannaia si abbatterà su ricchi ed indigenti, sui prepotenti come sui deboli.

Anche nel caso in cui gli eroi della vigliaccheria e della maldicenza dovessero salvare la pellaccia, siamo certi che eviteranno, prima o poi, la resa dei conti?

Saranno conti molto, molto salati.

giovedì 28 giugno 2012

Alf

Absit iniuria verbis

“Alf” è una situation comedy con ingredienti fantascientifici. La serie televisiva, prodotta negli Stati Uniti dalla N.B.C., fu trasmessa sulla medesima emittente dal 1986 al 1990 (successivamente in Svizzera dalla R.T.S.I. e in Italia dalla R.A.I.).

La serie, ispirata al film “E.T. l'extra-terrestre” del 1982, ha per protagonista Gordon Shumway (chiamato Alf dalla famiglia che lo ospita, ovvero Alien Life Form), alieno di 229 anni proveniente dal pianeta Melmac dove l'erba è blu ed il cielo è verde. Ricoperto completamente di una pelliccia arancione, Alf è ghiotto di gatti e, nonostante l'età veneranda, spesso agisce in modo molto infantile ed arrogante.

Seguendo un segnale radio, Alf si schianta sull’autorimessa della famiglia Tanner che, non sapendo come comportarsi, lo accoglie e lo tiene lontano dalla N.A.S.A. e dal vicinato, finché i lavori per riparare l'astronave non saranno ultimati. Alf ha abbandonato il suo pianeta natale, Melmac, perché è andato incontro all'apocalisse nucleare (causata dall'accensione contemporanea per opera di tutti gli abitanti del pianeta di un asciugacapelli...) ed è convinto di essere l'unico sopravvissuto della sua specie. Diventa a questo punto un esponente della famiglia Tanner. Alf impara fin troppo bene a sopravvivere alla monotonia casalinga, dedicandosi alla televisione ed alle gozzoviglie.

Leggendo un recente “articolo” a firma di Alfio Giuffrida, il pensiero è sùbito corso ad Alf, lo stralunato personaggio inopinatamente piombato sulla Terra. Nel guazzabuglio del Generale, si leggono, infatti, lunari incongruenze e scempiaggini come le seguenti:

“Di norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative (sic) vicine (sic) al 100%. Le scie di condensazione si dissipano in breve tempo a causa del rimescolamento con l’aria secca circostante (sic).[...] La diminuzione della pressione dell’aria, causata dalle ali dell’aereo, che provoca (seguendo la sintassi, è l’aereo a determinare una flessione della temperatura, n.d.r.) una repentina diminuzione di temperatura e quindi la condensazione del vapore acqueo (lo stesso fenomeno fisico per cui, quando seguiamo in televisione una gara di formula uno, osserviamo due piccole “nuvolette” – si vede che esistono le nuvolette grosse - che si formano ai lati degli alettoni delle auto). [...] Oltre al vapore acqueo le emissioni provocate dagli aerei contengono biossido di carbonio, ossidi di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi come il metano, solfati e tracce di particolato solido. Ciò, in effetti, costituisce una forma di inquinamento, che è del tutto simile a quella causata dai motori delle auto che usiamo quotidianamente. [...] Gli stessi Enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l’assoluta inconsistenza e incoerenza scientifica di tali asserzioni. Anche riviste e programmi di divulgazione scientifica hanno definito tale teoria una bufala. Negli anni ‘90, i seguaci della teoria del complotto si sono interessati ad alcune scie di condensazione che, secondo loro, potevano essere provocate ad hoc dalle potenze mondiali, mediante presunti rilasci di ipotetiche sostanze chimiche, o biologiche”.[1]

Ora, al cospetto di codeste idiozie, ci chiediamo se Giuffrida non sia una specie di imbambolato alieno precipitato su questo pianeta. Il suo scartafaccio non è soltanto un fulgido esempio di mala fede e di ignoranza, ma pure di stramba comicità, alla fratelli Marx: non avevamo mai letto in tutti questi anni tante sciocchezze in una volta sola (e pensare che
Paolo Attivissimo ci ha sempre elargito gustosi motivi di ilarità). Il generale scrive in un modo talmente sciatto da essere spassoso: sembra di leggere un temino di un alunno di Arzano, a cominciare dal surreale titolo, “Come nasce e come si smonta la bufala delle scie chimiche”, degno della perversa fantasia letteraria di Lautréamont. Anzi, l’abuso della triviale metafora “bufala” associato al verbo “smontare” è quasi un fotogramma di un film realizzato da Luis Buñuel. Ricorda pure una feroce pièce di Artaud. In questo teatro della crudeltà, le bufale sono allevate per essere smontate. Un articolo dunque scritto a vanvera, dove gli accostamenti più inusuali e le immani castronerie sono garanzia di divertimento allo stato puro. Il seguente passaggio è esilarante:

“Per fare (sic) un esempio, il ‘fenomeno del Niño’, che interessa periodicamente la fascia centrale dell’Oceano Pacifico, secondo le fantasiose affermazioni di tali giornalisti, sarebbe il risultato di un flusso di “onde a bassissima frequenza”, inviate dagli americani, (gli ammmericani) che “a volte” entrano in contatto con “onde stazionarie” emesse dai sovietici”. Ossia, secondo la traballante sintassi dell’amico Alfio, gli americani (sic) entrano in contatto con le onde stazionarie. Per fortuna che il Nostro precisa, però, che questo accade “a volte”: si vede che di solito gli ammmericani preferiscono contatti con belle donne. Altro che guerra fredda! I sovietici solleticavano la concupiscenza dei loro rivali con calde e poppute... onde stazionarie.

La conclusione poi è ancora più ridicola, con la dotta citazione di una frase pronunciata da Woody Allen.

“In questi giorni, forse per mancanza di argomenti su cui fare (sic) gossip, le scie chimiche sono tornate di moda. I giornali ne parlano diffusamente, in quanto l’argomento, come si suol dire “fa cassetta” e fanno bene approfittarne subito (sic), in quanto, come ha simpaticamente raccontato(?) il regista Woody Allen nel suo ultimo film dedicato a Roma: la notorietà arriva in un giorno e in un giorno se ne va”.

Non sembrano proprio le righe scritte da un allievo ruspante, tra l’altro con il verbo “fare” ripetuto tre volte negli stitici periodi ed il verbo “raccontare” usato a sproposito? Impagabile Alfio con la tua prosa sgangherata, il lessico scimmiesco e le spiegazioni da “manuale delle giovani marmotte”.

E’ proprio nella costruzione di enunciati e periodi che Alfio rivela spaventose difficoltà. Farnetica colui: “Nell’ambito di tale teoria, tali scie vennero definite 'scie chimiche' e sono state formulate numerose ipotesi sui fini di queste presunte operazioni, assolutamente prive di riscontri fisici, spesso molto fantasiose e generalmente in contraddizione tra loro”. Senti chi osa pronunciare il termine “contraddizione”...

Anche qui sono sintatticamente le “operazioni” ad essere prive di riscontri fisici e non, a differenza di quanto intendeva scrivere lo scombiccheracarte, le cosiddette “teorie”.

Costante De Simone, menzionato dall’amico Alfio nel suo sgrammaticato ed infantile sproloquio, definì con grande eleganza i ricercatori indipendenti “mentecatti”. Se ogni tanto i negazionisti, in tempi tanto grami, ci donano questi demenziali ed esilaranti zibaldoni, pazienza per certi insulti che comunque si ritorcono contro chi li ha pronunciati, essendo a loro perfettamente adatti.

Se questo è un Generale...

Per la confutazione delle squinternate asserzioni del Giuffrida, si veda
Un generale per tutte le stagioni, 2012

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CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 28 aprile 2012

Comunicato di fine aprile 2012 - La giustizia al servizio dei negazionisti

In base all''articolo 335 di procedura penale, il cittadino che intende essere informato sulla sua situazione sia come parte offesa sia come eventualmente indagato, può recarsi all'ufficio preposto del Tribunale competente e compilare un modulo, definito "Istanza carichi pendenti art. 335" e, nel giro di una decina di giorni, può ricevere la documentazione che attesta eventuali indagini a suo carico, archiviazioni in merito a denunce sporte ed altro ancora.

Il 17 aprile 2012 e quindi oltre un mese dopo, mi sono recato presso il Tribunale di Sanremo per ritirare il documento suddetto, avendo compilato il modulo di richiesta il 12 marzo 2012. Sorpresa... il documento non è disponibile, con sconcerto anche dell'impiegata. E' l'unica domanda inevasa su centinaia. Il motivo? Non è dato sapere. Possiamo immaginare che alcune nostre denunce sporte negli anni passati non abbiano avuto seguito. Esse sono state archiviate senza avvertire la parte offesa, nonostante fosse stata avanzata richiesta esplicita di notifica in caso di archiviazione? Sono state... "dimenticate" sotto una pila di incartamenti? Sono stati commessi reati come omissione di atti d'ufficio? Si tenta di minare la difesa del sottoscritto che, non avendo informazioni sul destino delle denunce sporte contro il Nigrelli-Wasp-Mario Lipuma, non ha i mezzi idonei per approntare un'azione legale basata su precedenti sentenze della Cassazione?

Ecco che, ancora una volta, la Giustizia diviene torbida come l'acqua di una cloaca.



Intanto le operazioni di aerosol clandestine continuano senza sosta ed anzi, negli ultimi giorni, si sono intensificate, causando così un aumento vertiginoso delle temperature ed impedendo che si verificassero alcune precipitazioni piovose, previste nei giorni precedenti. A questo proposito non dimentichiamo che le operazioni di aerosol sono un fenomeno mondiale e che, nel nostro caso, sono gestite autonomamente dalle autorità italiane, le quali si occupano anche di arruolare, finanziare, addestrare, coordinare, tutelare nelle sedi opportune uno stuolo di individui senza scrupoli, impiegati a tempo pieno per coprire questo genocidio e per screditare, con l'arma della diffamazione legalizzata, coloro che tentano di risvegliare la popolazione e renderla edotta sugli eventi gravissimi in atto.

L'aeronautica gestisce in proprio (e le copre attraverso i meteo) le operazioni di aerosol, ottenendo sì il know how tecnico e le apparecchiature elettroniche, ma quello che vediamo nei nostri cieli è farina interamente del sacco del nostro Governo, mentre i milioni di euro spesi ogni giorno escono interamente dalle nostre tasche.

Peraltro anche in Russia, Cina, Cuba, Argentina, Brasile, Messico, tanto per citare solo alcune nazioni, la geoingegneria clandestina è una realtà. Non esiste stato che, una volta abbia acquisito le necessarie tecnologie, non adoperi questo sistema di controllo militare, di avvelenamento della popolazione e dei biomi.

Oltretutto il connubio "chemtrails+microonde" è fondamentale nell'ottica delle tecnologie militari attuali, per cui ogni aeronautica ed ogni esercito contemporanei (digitalmente interconnessi) richiedono tassativamente la dispersione di particolato elettroconduttivo in atmosfera.

Ci aspetta un'estate arida e torrida, sotto tutti i punti di vista.

Intanto è importante agire, ad esempio rifiutandoci di pagare il canone R.A.I.: la rete televisiva nazionale, infatti, non solo omette di informare sulla geoingegneria clandestina, ma cura programmi sotto l'egida del C.I.C.A.P., il famigerato comitato che gestisce, per conto del Ministero dell'Interno, le operazioni di censura e di negazionismo.


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