domenica 22 marzo 2015

Imminente l'uscita del libro "Scie chimiche: la guerra segreta"

Sarà disponibile a partire da maggio 2015 il volume “Scie chimiche: la guerra segreta”, i cui autori sono Rosario ed Antonio Marcianò. Il saggio è stato concepito come l'ampliamento dell'omonimo documentario di cui mantiene l'impianto: vi trovano così adeguato spazio gli argomenti che nella precedente produzione o erano stati esposti per sommi capi o talora trascurati per evidenti ragioni di durata. Si traccia in questo modo un quadro esauriente che travalica i confini della geoingegneria clandestina intesa come insieme di attività di intervento sui fenomeni atmosferici, per esplorare altri àmbiti non meno rilevanti, come lo snaturamento della biosfera, il controllo delle nazioni, i nessi con le politiche gestite da apparati sovranazionali etc. Cogliamo l'occasione per ringraziare l'editore ed i suoi collaboratori che hanno creduto, sin dal principio, nel progetto nonché tutti i lettori, i cui contributi, segnalazioni, spunti hanno permesso di scrivere un'opera che è veramente agganciata ad esigenze divulgative scevre da ogni condizionamento. Di seguito la presentazione della quarta di copertina. "Con taglio oggettivo e per mezzo di una corposa documentazione, dopo aver inquadrato il problema, il libro si sofferma sulle varie sfaccettature della questione: - il controllo del tempo e del clima - le connessioni con le strategie militari e gli interessi economici - le conseguenze sull’ambiente e sulla salute - il ruolo della disinformazione e della propaganda È stato privilegiato un approccio scientifico, ma questo non esclude una precisa volontà di denuncia accanto ad uno sprone nei confronti dei lettori a prendere coscienza del fenomeno. Il testo si basa su ricerche pluridecennali sul tema che hanno condotto a conclusioni ormai inconfutabili. L’osservazione e l’esperienza, come da metodo consolidato, hanno completato il mosaico". "Scie chimiche: la guerra segreta" sarà disponibile entro maggio 2015 e può essere già prenotato su Macrolibrarsi.it da questo link.

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martedì 8 ottobre 2013

Le Iene della disinformazione

Ritengo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta in cui qualcuno accende il televisore, vado in un'altra stanza a leggere un libro. (G. Marx) La lotta contro la Geoingegneria clandestina ed illegale denota un evidente squilibrio di forze tra i cittadini da un lato, ed il potere dall’altro. Di fronte ad un crimine così orrendo l’uomo della strada non si capacita del fatto che le leggi e le istituzioni sono inutili per contrastare la guerra climatica. Anzi egli presto si accorge che lo Stato, autore di ogni sopruso, ha eretto una barriera insormontabile. Non è disfattismo, ma bisogna riconoscere che è ingenuo ed illusorio pensare che le raccolte di firme, le manifestazioni, le interpellanze parlamentari possano anche solo scalfire un sistema granitico. Constatata la totale inanità di queste strategie, molti attivisti credono di poter ottenere qualcosa, sensibilizzando i media. Peggio che andar di notte… I quotidiani sono organici al regime e gli stessi programmi televisivi che sembrano dalla parte della “gente” sono congegnati come valvola di sfogo per il popolo vessato e sfruttato. In realtà sono il peggio del peggio: emblematiche sono trasmissioni come “Striscia la notizia” e “Le iene”, entrambe di Me*daset, la cloaca catodica in forza a Berlusconi per cui qualcuno ancora prova simpatia a causa dei suoi guai giudiziari. Recentemente il famigerato persecutore, il tafano Task Force Butler, sodale del raffinato Angelo Nigrelli (Mario Lipuma su Facebook) ci ha inviato, tutto compiaciuto, un inqualificabile commento diffamatorio (in screenshot) di una fra le ultime leve della disinformazione, occultando accuratamente il nome dell’autore, corrispondente a questo profilo, aperto di recente. E’ un guitto delle Iene, tale Francesco (Frank) Matano, in “arte” Frank Matano. Costui (divenuto noto per gli scherzi telefonici) è, in tutta evidenza, il regista ed ispiratore dei messaggi telefonici a mittente falso inviatici nel pomeriggio del giorno 12 settembre 2013. E' anche l'autore delle due chiamate (inoltrate da un numero sconosciuto) durante un estemporaneo intervento su Radio Padania nonché di altre tre telefonate da numero insesistente. Perfetto esemplare dei cosiddetti “nativi digitali”, (definirli “nativi vegetali” è un insulto per le piante) Matano incarna l’ignoranza più becera ed il nulla assoluto di una generazione degenere. Inutile ricordare che sia l'utenza falsa sia l'utenza da profilo ufficiale negano ogni addebito, anzi sulla pagina clone è stato modificato il nome da "Frank Matano" a "Frankie il cuoco Matano". Frank Matano, anziché chiedere la chiusura della pagina “pirata”, invita il sottoscritto a rimangiarsi tutto. Curiosa reazione. Se veramente la Iena non coincidesse con "Frankie il cuoco Matano", che si è creato alla bisogna un profilo su Facebook utile per partecipare alle discussioni dei disinformatori, usufruendo tra l'altro di immagini preconfezionate del social network, per quale ragione lo stalker Task Force Butler si sarebbe premurato di nascondere il nome di un disinformatore qualunque nell’allegato inviatoci? Comunque sulla Rete non si trovano tracce del 47enne "FranKie il cuoco Matano”. Francesco Matano è un conduttore televisivo per Italia Uno (Mediaset). Il saltimbanco, oltre che frequentare la pagina "Le scie chimiche sono una cazzata" (sic), si cimenta in deliranti diagnosi da psicologo d’accatto. E’ chiaro qual è il perverso ruolo della televisione pubblica e commerciale nella “denuncia” delle italiche storture. E’ facile accanirsi contro qualche scalcinato parlamentare. E’ facile demonizzare una classe dirigente che non potrebbe dirigere neanche una banda di paese. Questi vendicatori televisivi sono, però, infinitamente più dannosi dei tanto vituperati “politici”, perché, sfruttando una reputazione mal acquisita, ingannano il pubblico e stuprano l’informazione. Pupazzi rossi e gialli dotati di ventose e di ammennicoli simili sono diventati gli avvocati del popolino. Visti i presupposti non ci stupiamo di quanto scrive il Matano: sono glosse che gridano vendetta al cospetto di Dio per l’immondo squallore ed il livore che trasudano da ogni sillaba. Ecco l’autoritratto della Iena, in una prosa sciancata. "Il mio nome vero è Francesco Matano. Sono nato nel 1989. Parto cesareo. Frank l’ho scelto (già solo questo pleonasmo ci causa l’orticaria), perché sono italo - americano, doppio passaporto. Mi sono diplomato a Providence, RI. Sì, sono madrelingua inglese, non fatevi infinocchiare dalla mia dislessia campana. Ho iniziato nel 2008 su Youtube. Ho caricato degli scherzi telefonici. Questi scherzi telefonici sono piaciuti e persone della tv hanno cominciato a mandarmi mail. Io ho letto queste mail e li ho incontrati (sic). Non potevo crederci all’inizio. Sicché i miei scherzi hanno raggiunto 80 milioni di visite e in più la mia pagina Facebook conta circa 650mila LIKE. Lo so, avevo detto che non volevo cadere in presunzioni ma tu puoi pur sempre essere un potenziale datore di lavoro. Nel 2009, inizia una meravigliosa esperienza alle iene. Sto un mese, faccio due servizi. Nel 2010 mi chiama SKY, mi propone un programma sugli scherzi telefonici, lo faccio. Si chiamava “SKY SCHERZANDO”, 20 puntate da mezz’ora l’una. Nel 2011 partecipo al programma della Clerici su Rai 1 “Ti lascio una canzone”. Qui ho fatto delle piccole interviste ai bambini canterini, che in realtà erano dei mostri sacri della canzone. Nel 2012 ritorno alle iene, faccio una serie di servizi comici, altri no, nel senso che dovevano essere comici ma non hanno fatto ridere. Nel novembre del 2012 partecipo al programma “2012 prima di morire” insieme a Jacopo Morini andato in onda su LA3. Mi sono divertito tanto anche perché Jacopo è una gran testa di cazzo (sic) oltre che grande amico! Siamo nel 2013, le iene sono tornate, mi raccomando non perdetevi neanche un servizio!". Francesco nasce a Santa Maria Capua Vetere, di madre americana, si diploma a Providence, città dello stato del Rhode Island, negli Stati Uniti. Arriva al grande successo grazie al suo canale di YouTube lamentecontorta, arrivando a più di 90 milioni di visualizzazioni, più di 425 mila iscritti e su Facebook oltre 1 milione di fan. Nel 2009 arriva la prima esperienza televisiva, realizzando dei servizi per il programma televisivo “Le Iene”. Nel 2010 ha un programma su Sky, dedicato agli scherzi telefonici chiamato “Sky Scherzando?” Nel 2011 partecipa al programma di Antonella Clerici, “Ti lascio una canzone” facendo piccole interviste ai bambini del cast. Nel 2012 partecipa alla Webserie “Lost in Google” con i the JackaL. Nel novembre del 2012 partecipa al programma “2012 prima di morire”, in onda su La3, insieme con Jacopo Morini. Famosi (sic) sono i suoi video sulle "Scorregge alla gente". Insomma delle credenziali scatologiche di tutto rispetto. Qualcuno riesce ad immaginare quale potrà essere la levatura etica e culturale di chi, nelle alte sfere, sguinzaglia i negazionisti, visto la natura infima di questi scagnozzi? AGGIORNAMENTO IMPORTANTE QUI.
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mercoledì 14 agosto 2013

I giornalisti della polpetta

“Un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. (G.C. Argan) Marco Preve è un giornalista salito al disonore della cronaca per aver scritto un demenziale articolo il cui scopo principale è il solito, ossia screditare chi si occupa di geoingegneria clandestina. Chi è Marco Preve? “Marco Preve, quarantasei anni, è nato a Torino, ma vive e lavora a Genova da quasi vent’anni come giornalista del quotidiano «La Repubblica». Ha iniziato come corrispondente di provincia, poi come cronista di nera e da tempo si occupa principalmente di giudiziaria e inchieste tra affari, politica, speculazione edilizia e urbanistica. Ha seguito i delitti del serial killer Donato Bilancia, poi le giornate del G8 del 2001 ed i processi che ne sono seguiti e ancora i principali scandali in Liguria, specialmente quelli legati al porto di Genova e al casinò di Sanremo. È interessato, anche come fenomeno sociale, alle battaglie dei comitati e delle associazioni ambientaliste. Collabora con “Micromega” e “L’Espresso”. Per “Chiarelettere” ha scritto nel 2008 assieme a Ferruccio Sansa "Il partito del cemento", e nel 2010 “La colata”, insieme a Ferruccio Sansa, Andrea Garibaldi, Antonio Massari e Giuseppe Salvaggiulo. Cura quotidianamente su internet un blog dal titolo “Trenette e mattoni” all’indirizzo www.preve.blogautore.repubblica.it, diventato luogo di denuncia e approfondimento di questioni legate alla devastazione del territorio della Liguria e alle malefatte di amministratori, banchieri e imprenditori”. Sono dunque queste le credenziali di Marco Preve. Appartiene alla scolaresca di cronisti, pubblicisti, autori che sembrano la coscienza critica del sistema. “Micromega”, “L’Espresso”, “La Repubblica”… tutte testate che galleggiano nella maleodorante palude della pseudo-sinistra, di un’opposizione falsa e stitica, dell’ambientalismo d’accatto, dell’anti-berlusconismo di maniera. Sono pubblicazioni che da decenni fungono da valvola di sfogo per sudditi indignati contro i privilegi della casta. Sono scartafacci per radical chic, intellettualoidi dalle pose anticonformiste, “rivoluzionari” borghesi, per la low e middle class piena di frustrazioni superate solo quando Travaglio denigra Berlusconi. E’ un’accozzaglia di scribacchini che, soltanto per aver denunciato gli abusi edilizi di qualche palazzinaro e per aver messo alla gogna un paio di amministratori corrotti (che grande scoperta!), presumono di essere degli eroi della libertà, dei moralizzatori. Ignorano che il sistema stesso ha previsto questo loro patetico dissenso destinato a lasciare inalterato lo status quo. Sono simili a quei bambini che giocano alla guerra, immedesimandosi a tal punto nei contendenti da credere di combattere veramente. Il Dottor Preve ha pubblicato due libri per la casa editrice “Chiarelettere”, incarnazione dell’editoria organica al potere sotto le apparenze della critica all’establishment. Per “Chiarelettere” scrive, ad esempio, il meteorologo Luca Mercalli, noto negazionista, il sedicente “verde” che vede il filo d’erba e non la foresta. Per “Chiarelettere” scrive Sandro Provvisionato, in forza a Canale 5, perfetta testimonianza di quel “giornalismo” che si barcamena fra timide inchieste ed adesione piena all’ideologia dominante propalata dalle reti “Mediaset”. Ci si arruffiana il pubblico con un’inchiesta un po' fuori dal coro per poi ribadire ad ogni piè sospinto le versioni ufficiali sul 9 11 e compagnia cantante. Marco Travaglio è la punta di diamante della casa editrice in questione. Il personaggio si squalifica da sé. Gianluigi Nuzzi ha pubblicato qualcosa per i tipi di “Chiarelettere”. Nuzzi è il reporter che ha avuto il merito di rivelare alcuni scandali del Vaticano, salvo poi mettere in risalto per contrasto un’inesistente Chiesa buona. E’ stata un’operazione molto efficace, con cui un’analisi impietosa del Vaticano di fatto l’ha rinvigorito e legittimato. Nuzzi ha realizzato il suo reportage per la scandalosa rete televisiva “La 7”, bivacco di ignoranti, di gazzettieri, di cattivi maestri, alcuni dei quali legati al Gruppo Bilderberg. “La 7” è il pendant sul piccolo schermo di quel mucchio di immondizia, noto come gruppo editoriale “L’Espresso S.P.A.” (beneficiario di 17 milioni di euro l'anno di finanziamento pubblico). In questo ammasso puzza in particolar modo la spazzatura nota come “Giornalettismo”. Insomma le referenze del Dottor Preve sono quelle sopra riportate, l’ambiente in cui opera è quello poc’anzi descritto. Che cosa ci si poteva attendere? Il giornalismo mainstream partorisce mostri, anche e soprattutto quando scrivono per quotidiani e periodici “indipendenti”, anzi indidementi.

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martedì 13 agosto 2013

Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi

L'11 agosto 2013 vi abbiamo relazionato in merito alle incredili diffamazioni ad opera del giornalista Marco Preve. E' opportuno quindi evidenziare alcuni aspetti di questa vicenda, sempre ricordando che questo concertato attacco mediatico dimostra un innalzamento del livello, volto a far fuori, ad ogni costo, gente scomoda per il regime. Allora... il quadro è chiaro e vi spiego come sono messe le cose: Nel 2007 pestiamo i piedi ad Achille Pennellatore, pubblicando alcuni commenti ed articoli e video che mettono in evidenza come il meteorologo della Provincia di Imperia conosca bene la questione "aerosol clandestini" e confezioni quindi delle previsioni ad hoc. Questo, però, dopo un accordo con l'Aeronautica militare italiana. Ciò per il semplice fatto che, prima di quell'accordo, non azzeccava una previsione che fosse una, non sapendo nulla delle "innocue velature" create dai militari. Casualmente Achille Pennellatore è amico amico della famiglia Nigrelli ed ha anzi scritto un libro con uno dei Nigrelli. Il libro è "Polvere di STEL", patrocinato, guarda caso dal Comune di Sanremo, che deve preservare la sua rispettabilità. La moglie di Nigrelli, Teresa, entra in contatto con mio fratello Antonio, spacciandosi per un'attivista. Raccoglie informazioni preziose. Di lì a poco i Nigrelli aprono una serie di blog dedicati esclusivamente alla diffamazione di chi scrive e del fratello Antonio.
Nigrelli è socio dei negazionisti del C.I.C.A.P. e con essi si coordina costantemente per tutta una serie di iniziative di stalking e diffamazione sulla Rete e sulla piazza non virtuale. Nigrelli vive a Sanremo, ovviamente e funge da base logistica per spiare e controllare i Marcianò. Nigrelli, il Comune di Sanremo e Pennellatore si può dire che sono una cosa sola, giacché il tipografo in pensione funge da sponsor e garantisce la costante diffamazione dei Marcianò. Nigrelli viene querelato più volte da chi scrive e fratello, ma... casualmente, la magistratura sanremese pensa bene di rinviare a giudizio chi scrive. Parte offesa e testimoni per l'accusa: i Nigrelli. Nigrelli scrive su Facebook e gestisce insieme con altri negazionisti pagati dal Ministero dell'Interno diverse pagine diffamatorie e calunnianti dedicate allo scrivente ed ora anche al fratello Antonio. Usa il nick Mario Lipuma, ma tutti sanno che è uno degli pseudonimi di Nigrelli. Nigrelli è logicamente un meccanismo dell'ingranaggio cui appartiene anche il noto stalker Task Force Butler, il quale usando un nome di comodo, scrive al giornalista Marco Preve e gli segnala la possibilità di scrivere un articolo utile a screditare Antonio Marcianò. In effetti Task Force Butler, in una serie di commenti sul blog di Nigrelli (alias wasp alias Leoniero alias... Mario Lipuma) e sul blog "Strakerenemy", intestato a Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.) e gestito da Stefano Luciani alias eSSSe, ha orgogliosamente descritto una situazione di possibili guai per Antonio Marcianò e questo grazie alle sue segnalazioni anche al Ministero della Pubblica "istruzione" nonché alla Dirigente scolastica del Liceo "Cassini" ove insegna Antonio Marcianò. Lo stesso Achille Pennellatore scrive sul profilo Facebook di Mario Lipuma-Niigrelli ed anche sul suo blog! Il cerchio si chiude nel momento in cui il giornalista della testata "La Repubblica", Marco Preve, riceve da Task Force Butler l'indirizzo email cui scrivere (tanker.enemy at gmail.com) per ottenere il numero di telefono che poi sfocia nella telefonata che avete ascoltato. In realtà l'articolo è già pronto, ma richiede alcuni affinamenti, giacché il Preve ha ottenuto solo una parte delle informazioni necessarie da Task Force Butler nonché dall'ingenua vicepreside del Liceo. Ella riferisce di email di genitori preoccupati, ma che in realtà sono messaggi falsi inviati con nomi diversi da Task Force Butler, il quale è uso impiegare decine di nomi di fantasia per le sue scorribande sulla Rete e per inviare segnalazioni a destra e manca.
Marco Preve 10 ago 2013 Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua. grazie Marco Preve la Repubblica, redazione Genova 16121-Via XX Settembre, 41 tel. 010/5742212 fax 010/5742263
Casualmente Mario Lipuma-Nigrelli è amico su Facebook di Marco Preve. Casualmente Achille Pennellatore, amico di Nigrelli, coglie la palla al balzo e scrive al direttore di SanremoNews per esprimere la sua soddisfazione sulle diffamanti accuse di Marco Preve e rilanciate dalle inutili testate locali. Oviamente, dietro tutta questa manovra alla "servizi segreti de noiartri", si intravede solo un disegno: screditare coloro che, nonostante processi minacce ed attacchi di ogni genere, si permettono ancora di definire quelle scie con il loro vero nome: scie chimiche. Qui la risposta di Antonio Marcianò al meteorologo Achille Pennellatore. Articolo correlato: Preve-dibili diffamazioni, 2013

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domenica 11 agosto 2013

Preve-dibili diffamazioni

Nec frangar nec flectar 10 agosto 2013 Il giornalista del quotidiano "La Repubblica", Marco Preve, dando séguito alla delazione anonima del famigerato Task Force Butler, osa telefonarci per tastare il terreno, visto che ha intenzione di scrivere uno scartafaccio ingiurioso e balzano. Il pretesto gli è offerto da uno studio del Professor Francesco Lamendola, inerente ai cosiddetti Protocolli dei Savi anziani di Sion. Subito subodoriamo l’inganno, per cui decidiamo di registrare la conversazione. Il redattore è poi diffidato dal pubblicare checché, basandosi tra l'altro, come Marco Preve ammette, solo su denigrazioni provenienti dal famigerato Task Force Butler, delatore a cottimo, calunniatore grafomane più volte segnalato alla magistratura.
Marco Preve 10 ago 2013 Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua. grazie Marco Preve la Repubblica, redazione Genova 16121-Via XX Settembre, 41 tel. 010/5742212 fax 010/5742263
Nonostante la diffida, il cronista decide, naturalmente con l’avallo del direttore, Giuseppe Smorto, di pubblicare uno scartafaccio che è diffamatorio sin dal titolo. E’ un’accozzaglia di cose inventate, denigrazioni e colossali sciocchezze. E’ evidente che non si intende tanto attaccare l’autore, quanto delegittimare il Comitato Tanker enemy con la solita accusa di “antisemitismo” (sic). Nel pezzo di Preve, tra le altre cose, si menziona il seguente stralcio: “Gli autoattentati dei servizi segreti internazionali alle Torri gemelle ed al Pentagono", come fosse un’asserzione destituita di fondamento. Eppure l’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga (†), in un’intervista rilasciata alla testata “Il Corriere della sera” affermò: "Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione dell'intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso 'confessa' che Al Qaeda sarebbe stato l'autore dell'attentato dell'11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d'America e d'Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla C.I.A. americana e dal Mossad con l'aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan". Un’interpretazione molto simile è stata pure proposta dal Dottor Ferdinando Imposimato, giudice onorario della Corte di Cassazione. Tutto si può dire di Cossiga, ma non che fosse uno sprovveduto, tutt’altro! Se Preve si fosse documentato un po’, non avrebbe insinuato che l'interpretazione del 9 11 come inside job è una leggenda metropolitana. Preve dovrebbe vergognarsi: invece di contattare gli esponenti del Comitato per compiere un’inchiesta sulla geoingegneria clandestina, dà spazio a pettegolezzi, maldicenze, insinuazioni per i suoi vaneggiamenti. Lui che si interessa di ambiente (il solito patetico ambientalismo da salotto), dovrebbe preoccuparsi dell’avvelenamento quotidiano e non di un paio di genitori perbenisti (ammesso e non concesso che le lettere non siano state inviate dal solito Task Force Butler) che hanno paura della loro ombra. Lui che è giornalista dovrebbe concentrarsi su fatti e temi seri e non su pettegolezzi da spiaggia. Si vede che non sapeva come passare le ore di una noiosa domenica estiva.
L’articolo di Preve è offensivo e non solo per la consueta ghettizzazione e demonizzazione del dissenso (nota con le affermazioni di [1] Luttvak), ma soprattutto perché è una una testimonianza di scarsa (usiamo un eufemismo) deontologia professionale, sostituita dal malcostume di dar credito a fonti anonime e senza dubbio infamanti. Il trafiletto, prima che un tentativo di delegittimazione, è una prova di quanto sia affossata la vera Cultura. Non basta il cenno ad Italo Calvino per redimere il pressappochismo e la trivialità di certe farneticazioni. Inoltre il pezzo è infantile e mal scritto, un vero insulto in primo luogo a chi lo ha redatto oltre che alla lingua italiana. E’ palese che si intende sempre più perseguire le opinioni, gli psico-reati, ricorrendo a tutti gli stratagemmi possibili ed immaginabili: intimidazioni, minacce, azioni “legali”. Il disegno è chiaro: chiudere la bocca a chi non si riconosce nel Pensiero unico.. I “giornalisti” si prestano a questo squallido gioco. Ricorrono alla generalizzazione, all’uso improprio di termini di cui ignorano il vero significato, attingono alle dicerie, si inventano o distorcono i contenuti delle interviste, tutto per rafforzare ed avallare il sistema che fingono di criticare in saggi “coraggiosi” magari pubblicati da “Chiarelettere”…. Il Preve trova delle ridicole giustificazioni per il suo temino: secondo lui, la vicenda avrebbe assunto una “dimensione pubblica” (sic). Veramente ad aver acquisito una valenza pubblica è la Geoingegneria illegale, ma colui ha preferito portare l’acqua al mulino dei datori di lavoro, piuttosto che impegnarsi in un reportage. Qualcuno ha scritto che “il vero giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia; il resto è propaganda”. Esatto! I gazzettieri sono versati solo nella propaganda, nella mistificazione e nell’adulazione dei potenti.
11 agosto 2013 - Marco Preve Lei ha tutto il diritto di ritenersi diffamato e per questo motivo ricorrere a tribunali ed avvocati. Vorrei, però, che si soffermasse su alcuni aspetti. Primo, l'articolo riguardava suo fratello che è professore di un liceo. La pagina Fb anonima dava indicazioni su fatti veri, cioè gli scritti di suo fratello. Ho parlato a lungo con lei e suo fratello ottenendo da voi le spiegazioni che ho poi riportato fedelmente. Che esista un problema di opportunità per suo fratello me lo ha confermato la vicepreside del Cassini raccontandomi delle lettere di genitori preoccupati. La vicenda aveva assunto una dimensione pubblica e quindi abbiamo deciso di raccontarla ascoltando tutti i protagonisti. D'altra parte voi siete i primi a dare grande pubblicità alle vostre tesi su internet e in convegni e dibattiti senza nascondervi, quindi non vedo dove stia la violazione della vostra privacy. Questo per quanto riguarda l'articolo. Per quanto riguarda invece la sua campagna mediatica contro il sottoscritto con tanto di foto e ipotesi complottistiche dell'ennesima regia occulta, mi scusi la sincerità ma arriva tardi, perlomeno dopo la Spectre e 007. cordiali saluti Marco Preve
Riconosciamolo: se non fosse per i faraonici contributi (Espresso-La Repubblica: 16.186.244 euro) che lo Stato, rubando i soldi ai contribuenti, elargisce alle testate (l’unica davvero indipendente è “Rinascita”, non a caso boicottata e vessata in modo scandaloso), i “giornalisti” sarebbero tutti a spasso e, al limite, potrebbero imbrattare con le loro frasi sgrammaticate i muri dei monumenti. Cui prodest? [1] "Colpo di Stato: manuale pratico". L'autore è Edward Luttwak, un esperto militare che è stato anche consigliere di Ronald Reagan, guerrafondaio e tiranno. Egli spiega, in questo libro, come il colpo di Stato non debba essere per forza incentrato sull'uso della forza e delle masse, non un golpe militare, ma uno di tipo silenzioso che si appropri degli apparati dello Stato dall'interno. Perché mi riferisco a questo libro? Perché spiega anche come trattare gli oppositori. Nel Capitolo 4 l'autore afferma che è "essenziale evitare spargimenti di sangue, perché questo può avere ripercussioni negative". Ancora... "Le masse... il loro atteggiamento verso il nuovo regime dopo il golpe sarà, alla lunga, decisivo. Il nostro compito immediato sarà di imporre l'ordine pubblico, ma il nostro obiettivo di lungo termine sarà guadagnare l'accettazione delle masse, sì che L'USO DELLA COERCIZIONE FISICA NON SIA NECESSARIO."... il nostro STRUMENTO in questa direzione sarà il CONTROLLO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE di massa...". Ecco spiegato perché argomenti come le scie chimiche non trovano quasi mai spazio sui media più importanti, salvo per denigrare chi li tratta. "L'azione dei media sarà mirata a convogliare la realtà e la forza del colpo, anzichè giustificarlo" Qui viene la parte migliore: "Ogni individuo che si oppone dovrà operare in isolamento. Quindi dobbiamo fare ogni sforzo per sopprimere quel genere di notizie. Se qualche resistenza compare, dobbiamo SOTTOLINEARE CON FORZA CHE ESSA VIENE DA ISOLATI, OSTINATI INDIVIDUI, MAL INFORMATI E DISONESTI, che non sono affiliati a nessun gruppo o partito importante. Il lavoro costante sul tema dell'isolamento farà APPARIRE LA RESISTENZA INUTILE E PERICOLOSA". "Faremo uso di SELEZIONE adatta di FRASI SGRADEVOLI (per esempio ANTI-AMERICANISMO, ANTI-SEMITISMO... oppure, aggiungo io, SCIACHIMISTA... PARANOICO OSSESSIONATO.... ) Anche se il loro significato è stato oscurato dal loro normale uso costante e deliberato, esse restano utili come indicatori del nostro impeccabile nazionalismo". In queste frasi qualcuno si è forse riconosciuto? Articolo correlato: Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi, 2013

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mercoledì 12 dicembre 2012

Mal aria

Absit iniuria verbis.

Sguardi ebeti, fronti basse, andature caracollanti. In nessuna epoca della storia l’ottusità si è tanto incistata nei sub-uomini. Non si può neppure pensare ad una decadenza, poiché il declino lascia intravedere l’alone di una lontanissima grandezza. La corruzione è la sostanza fetida di una società marcescente. Infetta un’aria già irrespirabile.

Ci si chiede come si possa essere soltanto sfiorati dalla balzana idea di un’evoluzione. Esistono le eccezioni, ma sono annegate in una palude mefitica. Gli uomini e le donne intelligenti appartengono ad un altro tempo: sono qui ed ora per errore. Si comprende per quale ragione le classi dirigenti, formate da bande di stupidi, possano infinocchiare intere nazioni: per circuire milioni di deficienti è sufficiente un drappello di gonzi appena un po’ più svegli.

Si elargiscono ammennicoli tecnologici per imbonire la massa. Si organizzano spettacoli degradanti, si compiono luride liturgie. Alienati ed alieni a sé stessi, gli idioti abboccano davanti a qualche scemo della fielevisione.

Gli “intellettuali”, invece, si compiacciono per la satira addomesticata di qualche comico tragicamente scialbo. Manca l’indignazione di fronte ad una realtà che è sentina di ogni vizio e turpitudine: per questo l’irrisione è spuntata, priva di mordente, anzi avalla il sistema che prova a scalfire con denti da latte.

Si crede di riempire il vuoto incommensurabile con qualche sciropposa lusinga. Si rischiarano le appiccicose tenebre di pece con la luce artificiale del neon. Parole impastate e collose di bocche deformi sono spacciate per verità. Mostruose fisionomie sono l’incarnazione della bellezza. Si allevano in batteria generazioni di debosciati prepotenti, figli di arroganti smidollati.

Supremo paradosso: attorno a questa tabe profonda, alla menzogna, all’ignoranza ed all’ipocrisia si crea il consenso che assurge ad intolleranza.

Dispiace che quasi tutti rimangano invischiati e scambino i satanassi per angeli, i carnefici per anfitrioni.

giovedì 16 agosto 2012

Gli immortali

Si credono immortali, anzi sono convinti di esserlo. Hanno il loro grasso stipendio, un consistente conto in banca, persino un’assicurazione che li proteggerà – così pensano - dai tracolli futuri. Vivono nell’opulenza e nell’ozio. Si credono invulnerabili. Sono fanatici della tecnologia e della “scienza”: sono persuasi che qualsiasi degenerazione organica ed ogni malattia saranno debellate, grazie ai mirabolanti ritrovati della medicina transumanista.

Confidano nel denaro accumulato, nelle aderenze in alto loco: in effetti navigano nell’oro e sono tutelati da amici molto influenti. Sono integrati nel sistema a tal punto da identificarsi con esso e con i suoi disvalori. Sentendosi immuni a qualsiasi pericolo o sanzione, si esprimono e scrivono con spocchia, agiscono in modo brutale. Tanto saccenti quanto ignoranti, hanno le credenziali accademiche per controllare i gangli della Rete e delle principali agenzie governative.

Eppure quando il decrepito mondo odierno rovinerà, difficilmente gli immortali scamperanno. Non importa se il crollo avverà tra un mese, tra un anno, tra un lustro, tra un decennio: la mannaia si abbatterà su ricchi ed indigenti, sui prepotenti come sui deboli.

Anche nel caso in cui gli eroi della vigliaccheria e della maldicenza dovessero salvare la pellaccia, siamo certi che eviteranno, prima o poi, la resa dei conti?

Saranno conti molto, molto salati.

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