Si credono immortali, anzi sono convinti di esserlo. Hanno il loro grasso stipendio, un consistente conto in banca, persino un’assicurazione che li proteggerà – così pensano - dai tracolli futuri. Vivono nell’opulenza e nell’ozio. Si credono invulnerabili. Sono fanatici della tecnologia e della “scienza”: sono persuasi che qualsiasi degenerazione organica ed ogni malattia saranno debellate, grazie ai mirabolanti ritrovati della medicina transumanista.
Confidano nel denaro accumulato, nelle aderenze in alto loco: in effetti navigano nell’oro e sono tutelati da amici molto influenti. Sono integrati nel sistema a tal punto da identificarsi con esso e con i suoi disvalori. Sentendosi immuni a qualsiasi pericolo o sanzione, si esprimono e scrivono con spocchia, agiscono in modo brutale. Tanto saccenti quanto ignoranti, hanno le credenziali accademiche per controllare i gangli della Rete e delle principali agenzie governative.
Eppure quando il decrepito mondo odierno rovinerà, difficilmente gli immortali scamperanno. Non importa se il crollo avverà tra un mese, tra un anno, tra un lustro, tra un decennio: la mannaia si abbatterà su ricchi ed indigenti, sui prepotenti come sui deboli.
Anche nel caso in cui gli eroi della vigliaccheria e della maldicenza dovessero salvare la pellaccia, siamo certi che eviteranno, prima o poi, la resa dei conti?
Saranno conti molto, molto salati.