Absit iniuria verbis
“Alf” è una situation comedy con ingredienti fantascientifici. La serie televisiva, prodotta negli Stati Uniti dalla N.B.C., fu trasmessa sulla medesima emittente dal 1986 al 1990 (successivamente in Svizzera dalla R.T.S.I. e in Italia dalla R.A.I.).
La serie, ispirata al film “E.T. l'extra-terrestre” del 1982, ha per protagonista Gordon Shumway (chiamato Alf dalla famiglia che lo ospita, ovvero Alien Life Form), alieno di 229 anni proveniente dal pianeta Melmac dove l'erba è blu ed il cielo è verde. Ricoperto completamente di una pelliccia arancione, Alf è ghiotto di gatti e, nonostante l'età veneranda, spesso agisce in modo molto infantile ed arrogante.
Seguendo un segnale radio, Alf si schianta sull’autorimessa della famiglia Tanner che, non sapendo come comportarsi, lo accoglie e lo tiene lontano dalla N.A.S.A. e dal vicinato, finché i lavori per riparare l'astronave non saranno ultimati. Alf ha abbandonato il suo pianeta natale, Melmac, perché è andato incontro all'apocalisse nucleare (causata dall'accensione contemporanea per opera di tutti gli abitanti del pianeta di un asciugacapelli...) ed è convinto di essere l'unico sopravvissuto della sua specie. Diventa a questo punto un esponente della famiglia Tanner. Alf impara fin troppo bene a sopravvivere alla monotonia casalinga, dedicandosi alla televisione ed alle gozzoviglie.
Leggendo un recente “articolo” a firma di Alfio Giuffrida, il pensiero è sùbito corso ad Alf, lo stralunato personaggio inopinatamente piombato sulla Terra. Nel guazzabuglio del Generale, si leggono, infatti, lunari incongruenze e scempiaggini come le seguenti:
“Di norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative (sic) vicine (sic) al 100%. Le scie di condensazione si dissipano in breve tempo a causa del rimescolamento con l’aria secca circostante (sic).[...] La diminuzione della pressione dell’aria, causata dalle ali dell’aereo, che provoca (seguendo la sintassi, è l’aereo a determinare una flessione della temperatura, n.d.r.) una repentina diminuzione di temperatura e quindi la condensazione del vapore acqueo (lo stesso fenomeno fisico per cui, quando seguiamo in televisione una gara di formula uno, osserviamo due piccole “nuvolette” – si vede che esistono le nuvolette grosse - che si formano ai lati degli alettoni delle auto). [...] Oltre al vapore acqueo le emissioni provocate dagli aerei contengono biossido di carbonio, ossidi di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi come il metano, solfati e tracce di particolato solido. Ciò, in effetti, costituisce una forma di inquinamento, che è del tutto simile a quella causata dai motori delle auto che usiamo quotidianamente. [...] Gli stessi Enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l’assoluta inconsistenza e incoerenza scientifica di tali asserzioni. Anche riviste e programmi di divulgazione scientifica hanno definito tale teoria una bufala. Negli anni ‘90, i seguaci della teoria del complotto si sono interessati ad alcune scie di condensazione che, secondo loro, potevano essere provocate ad hoc dalle potenze mondiali, mediante presunti rilasci di ipotetiche sostanze chimiche, o biologiche”.[1]
Ora, al cospetto di codeste idiozie, ci chiediamo se Giuffrida non sia una specie di imbambolato alieno precipitato su questo pianeta. Il suo scartafaccio non è soltanto un fulgido esempio di mala fede e di ignoranza, ma pure di stramba comicità, alla fratelli Marx: non avevamo mai letto in tutti questi anni tante sciocchezze in una volta sola (e pensare che Paolo Attivissimo ci ha sempre elargito gustosi motivi di ilarità). Il generale scrive in un modo talmente sciatto da essere spassoso: sembra di leggere un temino di un alunno di Arzano, a cominciare dal surreale titolo, “Come nasce e come si smonta la bufala delle scie chimiche”, degno della perversa fantasia letteraria di Lautréamont. Anzi, l’abuso della triviale metafora “bufala” associato al verbo “smontare” è quasi un fotogramma di un film realizzato da Luis Buñuel. Ricorda pure una feroce pièce di Artaud. In questo teatro della crudeltà, le bufale sono allevate per essere smontate. Un articolo dunque scritto a vanvera, dove gli accostamenti più inusuali e le immani castronerie sono garanzia di divertimento allo stato puro. Il seguente passaggio è esilarante:
“Per fare (sic) un esempio, il ‘fenomeno del Niño’, che interessa periodicamente la fascia centrale dell’Oceano Pacifico, secondo le fantasiose affermazioni di tali giornalisti, sarebbe il risultato di un flusso di “onde a bassissima frequenza”, inviate dagli americani, (gli ammmericani) che “a volte” entrano in contatto con “onde stazionarie” emesse dai sovietici”. Ossia, secondo la traballante sintassi dell’amico Alfio, gli americani (sic) entrano in contatto con le onde stazionarie. Per fortuna che il Nostro precisa, però, che questo accade “a volte”: si vede che di solito gli ammmericani preferiscono contatti con belle donne. Altro che guerra fredda! I sovietici solleticavano la concupiscenza dei loro rivali con calde e poppute... onde stazionarie.
La conclusione poi è ancora più ridicola, con la dotta citazione di una frase pronunciata da Woody Allen.
“In questi giorni, forse per mancanza di argomenti su cui fare (sic) gossip, le scie chimiche sono tornate di moda. I giornali ne parlano diffusamente, in quanto l’argomento, come si suol dire “fa cassetta” e fanno bene approfittarne subito (sic), in quanto, come ha simpaticamente raccontato(?) il regista Woody Allen nel suo ultimo film dedicato a Roma: la notorietà arriva in un giorno e in un giorno se ne va”.
Non sembrano proprio le righe scritte da un allievo ruspante, tra l’altro con il verbo “fare” ripetuto tre volte negli stitici periodi ed il verbo “raccontare” usato a sproposito? Impagabile Alfio con la tua prosa sgangherata, il lessico scimmiesco e le spiegazioni da “manuale delle giovani marmotte”.
E’ proprio nella costruzione di enunciati e periodi che Alfio rivela spaventose difficoltà. Farnetica colui: “Nell’ambito di tale teoria, tali scie vennero definite 'scie chimiche' e sono state formulate numerose ipotesi sui fini di queste presunte operazioni, assolutamente prive di riscontri fisici, spesso molto fantasiose e generalmente in contraddizione tra loro”. Senti chi osa pronunciare il termine “contraddizione”...
Anche qui sono sintatticamente le “operazioni” ad essere prive di riscontri fisici e non, a differenza di quanto intendeva scrivere lo scombiccheracarte, le cosiddette “teorie”.
Costante De Simone, menzionato dall’amico Alfio nel suo sgrammaticato ed infantile sproloquio, definì con grande eleganza i ricercatori indipendenti “mentecatti”. Se ogni tanto i negazionisti, in tempi tanto grami, ci donano questi demenziali ed esilaranti zibaldoni, pazienza per certi insulti che comunque si ritorcono contro chi li ha pronunciati, essendo a loro perfettamente adatti.
Se questo è un Generale...
Per la confutazione delle squinternate asserzioni del Giuffrida, si veda Un generale per tutte le stagioni, 2012
“Alf” è una situation comedy con ingredienti fantascientifici. La serie televisiva, prodotta negli Stati Uniti dalla N.B.C., fu trasmessa sulla medesima emittente dal 1986 al 1990 (successivamente in Svizzera dalla R.T.S.I. e in Italia dalla R.A.I.).
La serie, ispirata al film “E.T. l'extra-terrestre” del 1982, ha per protagonista Gordon Shumway (chiamato Alf dalla famiglia che lo ospita, ovvero Alien Life Form), alieno di 229 anni proveniente dal pianeta Melmac dove l'erba è blu ed il cielo è verde. Ricoperto completamente di una pelliccia arancione, Alf è ghiotto di gatti e, nonostante l'età veneranda, spesso agisce in modo molto infantile ed arrogante.
Seguendo un segnale radio, Alf si schianta sull’autorimessa della famiglia Tanner che, non sapendo come comportarsi, lo accoglie e lo tiene lontano dalla N.A.S.A. e dal vicinato, finché i lavori per riparare l'astronave non saranno ultimati. Alf ha abbandonato il suo pianeta natale, Melmac, perché è andato incontro all'apocalisse nucleare (causata dall'accensione contemporanea per opera di tutti gli abitanti del pianeta di un asciugacapelli...) ed è convinto di essere l'unico sopravvissuto della sua specie. Diventa a questo punto un esponente della famiglia Tanner. Alf impara fin troppo bene a sopravvivere alla monotonia casalinga, dedicandosi alla televisione ed alle gozzoviglie.
Leggendo un recente “articolo” a firma di Alfio Giuffrida, il pensiero è sùbito corso ad Alf, lo stralunato personaggio inopinatamente piombato sulla Terra. Nel guazzabuglio del Generale, si leggono, infatti, lunari incongruenze e scempiaggini come le seguenti:
“Di norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative (sic) vicine (sic) al 100%. Le scie di condensazione si dissipano in breve tempo a causa del rimescolamento con l’aria secca circostante (sic).[...] La diminuzione della pressione dell’aria, causata dalle ali dell’aereo, che provoca (seguendo la sintassi, è l’aereo a determinare una flessione della temperatura, n.d.r.) una repentina diminuzione di temperatura e quindi la condensazione del vapore acqueo (lo stesso fenomeno fisico per cui, quando seguiamo in televisione una gara di formula uno, osserviamo due piccole “nuvolette” – si vede che esistono le nuvolette grosse - che si formano ai lati degli alettoni delle auto). [...] Oltre al vapore acqueo le emissioni provocate dagli aerei contengono biossido di carbonio, ossidi di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi come il metano, solfati e tracce di particolato solido. Ciò, in effetti, costituisce una forma di inquinamento, che è del tutto simile a quella causata dai motori delle auto che usiamo quotidianamente. [...] Gli stessi Enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l’assoluta inconsistenza e incoerenza scientifica di tali asserzioni. Anche riviste e programmi di divulgazione scientifica hanno definito tale teoria una bufala. Negli anni ‘90, i seguaci della teoria del complotto si sono interessati ad alcune scie di condensazione che, secondo loro, potevano essere provocate ad hoc dalle potenze mondiali, mediante presunti rilasci di ipotetiche sostanze chimiche, o biologiche”.[1]
Ora, al cospetto di codeste idiozie, ci chiediamo se Giuffrida non sia una specie di imbambolato alieno precipitato su questo pianeta. Il suo scartafaccio non è soltanto un fulgido esempio di mala fede e di ignoranza, ma pure di stramba comicità, alla fratelli Marx: non avevamo mai letto in tutti questi anni tante sciocchezze in una volta sola (e pensare che Paolo Attivissimo ci ha sempre elargito gustosi motivi di ilarità). Il generale scrive in un modo talmente sciatto da essere spassoso: sembra di leggere un temino di un alunno di Arzano, a cominciare dal surreale titolo, “Come nasce e come si smonta la bufala delle scie chimiche”, degno della perversa fantasia letteraria di Lautréamont. Anzi, l’abuso della triviale metafora “bufala” associato al verbo “smontare” è quasi un fotogramma di un film realizzato da Luis Buñuel. Ricorda pure una feroce pièce di Artaud. In questo teatro della crudeltà, le bufale sono allevate per essere smontate. Un articolo dunque scritto a vanvera, dove gli accostamenti più inusuali e le immani castronerie sono garanzia di divertimento allo stato puro. Il seguente passaggio è esilarante:
“Per fare (sic) un esempio, il ‘fenomeno del Niño’, che interessa periodicamente la fascia centrale dell’Oceano Pacifico, secondo le fantasiose affermazioni di tali giornalisti, sarebbe il risultato di un flusso di “onde a bassissima frequenza”, inviate dagli americani, (gli ammmericani) che “a volte” entrano in contatto con “onde stazionarie” emesse dai sovietici”. Ossia, secondo la traballante sintassi dell’amico Alfio, gli americani (sic) entrano in contatto con le onde stazionarie. Per fortuna che il Nostro precisa, però, che questo accade “a volte”: si vede che di solito gli ammmericani preferiscono contatti con belle donne. Altro che guerra fredda! I sovietici solleticavano la concupiscenza dei loro rivali con calde e poppute... onde stazionarie.
La conclusione poi è ancora più ridicola, con la dotta citazione di una frase pronunciata da Woody Allen.
“In questi giorni, forse per mancanza di argomenti su cui fare (sic) gossip, le scie chimiche sono tornate di moda. I giornali ne parlano diffusamente, in quanto l’argomento, come si suol dire “fa cassetta” e fanno bene approfittarne subito (sic), in quanto, come ha simpaticamente raccontato(?) il regista Woody Allen nel suo ultimo film dedicato a Roma: la notorietà arriva in un giorno e in un giorno se ne va”.
Non sembrano proprio le righe scritte da un allievo ruspante, tra l’altro con il verbo “fare” ripetuto tre volte negli stitici periodi ed il verbo “raccontare” usato a sproposito? Impagabile Alfio con la tua prosa sgangherata, il lessico scimmiesco e le spiegazioni da “manuale delle giovani marmotte”.
E’ proprio nella costruzione di enunciati e periodi che Alfio rivela spaventose difficoltà. Farnetica colui: “Nell’ambito di tale teoria, tali scie vennero definite 'scie chimiche' e sono state formulate numerose ipotesi sui fini di queste presunte operazioni, assolutamente prive di riscontri fisici, spesso molto fantasiose e generalmente in contraddizione tra loro”. Senti chi osa pronunciare il termine “contraddizione”...
Anche qui sono sintatticamente le “operazioni” ad essere prive di riscontri fisici e non, a differenza di quanto intendeva scrivere lo scombiccheracarte, le cosiddette “teorie”.
Costante De Simone, menzionato dall’amico Alfio nel suo sgrammaticato ed infantile sproloquio, definì con grande eleganza i ricercatori indipendenti “mentecatti”. Se ogni tanto i negazionisti, in tempi tanto grami, ci donano questi demenziali ed esilaranti zibaldoni, pazienza per certi insulti che comunque si ritorcono contro chi li ha pronunciati, essendo a loro perfettamente adatti.
Se questo è un Generale...
Per la confutazione delle squinternate asserzioni del Giuffrida, si veda Un generale per tutte le stagioni, 2012
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