AGGIORNAMENTO del 3 ottobre
I responsabili di "Telefono Azzurro" ci comunicano di aver informato le autorità competenti in merito ai reati segnalati in questo articolo.
Ab uno disce omnes. (Virgilio)
E’ arcinoto che i disinformatori sono paranoici e psicolabili, ma recenti acquisizioni ci hanno permesso di completare il loro identikit. Non è sufficiente stigmatizzarli come sicari al soldo del governo: non è solo la venalità a muovere i loro bassi impulsi, anche se non sbaglieremo a considerarli dei materialoni, privi di cultura, sensibilità ed intelligenza.
Solo delle profonde tare psichiche possono definire la loro struttura.
In primo luogo i negazionisti sono affetti da una sorta di invasamento scientista. Per mezzo della “scienza” non solo spiegano e razionalizzano tutto, ma giustificano l’esistente, vedendovi il migliore dei sistemi possibili: lo stato è buono, il governo è buono, le istituzioni sono buone. I risvolti nevrotici (sindrome di Stoccolma, regressione a stati infantili, complessi di inferiorità...) connessi a tale interpretazione autoconsolatoria, banalmente compensatrice e puerile della realtà, sono il preludio di situazioni psicotiche? Crediamo di no, ma il loro idioletto, la condotta, l'insieme di disvalori talora si associano a tendenze, per così dire, particolari. Ad esempio, un tale Stefano Petrò alias stebondage alias ste90, oltre ad essere un cultore della pratica nota come bondage, manifesta pure un’inclinazione per soggetti tutelati (a parole) dalla legge.
Ora, lungi da noi il solo dubbio che tale disdicevole personaggio incarni il mondo “etico” dei disinformatori, tale da assurgere a rappresentante più insigne per inverecondia della turpe schiera: sicuramente colui è un caso isolato, una spaventosa aberrazione in un gruppo di spostati. Nondimeno due aspetti ci inducono a riflettere: in primo luogo Stefano Petrò palesa la medesima fisionomia psicologica di molti suoi sodali, tra cui il famigerato tipografo di Sanremo Wasp-Angelo Nigrelli, inducendo a sospettare che, dietro parole ed azioni incuranti di qualsiasi senso morale, si nasconda un’anima nera. Questo elemento ha comunque soltanto un valore relativo e bisogna ammettere che è forse una mera coincidenza.
Un insieme di fatti incontrovertibili, però, dichiara la pericolosa contiguità, se non somiglianza tra stebondage ed i suoi compagni di merende. Scoperti i suoi gusti, ci siamo premurati di avvertire, oltre che le autorità preposte, "Facebook" e "Telefono azzurro", ma gli amministratori del noto social network, invece di intervenire per neutralizzare il pericoloso figuro, hanno cancellato le nostre segnalazioni. E’ davvero paradossale oltre che vergognoso.
Anche "YouTube" non scherza: compie una vendetta a sostegno della pedofilia, dichiarando un'inesistente violazione di copyright per un semplice screenshot (fermo immagine). Questa è l'inconsulta ed ignominiosa reazione a seguito della denuncia, per opera di "Tanker Enemy", della presenza di un pervertito fra gli intoccabili disinformatori iscritti al portale di "Mountain View".
Che pensare inoltre della reazione per opera dei soliti noti che, invece di dissociarsi o di nicchiare, almeno di fronte ad un caso così grave, hanno fatto quadrato attorno al loro complice, avallandone il deplorevole contegno? Difeso a spada tratta, protetto da una rete di collusioni e di omertà, Stefano Petrò avrà l'opportunità di continuare nei suoi adescamenti.
Non è il caso di generalizzare, come si accennava. Non bisogna generalizzare, perché questa legione di “esperti” del C.I.C.A.P. che bazzica sulla Rete, è nella maggioranza dei casi, formata da semplici falliti, da denigratori che, con la monotonia delle loro infide calunnie e diffamazioni, alla fine rafforzano la credibilità dei loro antagonisti. E’ opportuno comunque vigilare, poiché essi sanno di godere della totale impunità. Pertanto, se troveranno l’occasione per compiere qualche misfatto serio, non ci penseranno due volte, sapendo che il regime è sempre dalla loro parte... almeno fino a quando non saranno vaporizzati dallo stesso sistema che li ha sostenuti e tutelati. Allora sì che finalmente vedremo del vapore in atmosfera... e non delle scie tossiche.
I responsabili di "Telefono Azzurro" ci comunicano di aver informato le autorità competenti in merito ai reati segnalati in questo articolo.
Ab uno disce omnes. (Virgilio)
E’ arcinoto che i disinformatori sono paranoici e psicolabili, ma recenti acquisizioni ci hanno permesso di completare il loro identikit. Non è sufficiente stigmatizzarli come sicari al soldo del governo: non è solo la venalità a muovere i loro bassi impulsi, anche se non sbaglieremo a considerarli dei materialoni, privi di cultura, sensibilità ed intelligenza.
Solo delle profonde tare psichiche possono definire la loro struttura.
In primo luogo i negazionisti sono affetti da una sorta di invasamento scientista. Per mezzo della “scienza” non solo spiegano e razionalizzano tutto, ma giustificano l’esistente, vedendovi il migliore dei sistemi possibili: lo stato è buono, il governo è buono, le istituzioni sono buone. I risvolti nevrotici (sindrome di Stoccolma, regressione a stati infantili, complessi di inferiorità...) connessi a tale interpretazione autoconsolatoria, banalmente compensatrice e puerile della realtà, sono il preludio di situazioni psicotiche? Crediamo di no, ma il loro idioletto, la condotta, l'insieme di disvalori talora si associano a tendenze, per così dire, particolari. Ad esempio, un tale Stefano Petrò alias stebondage alias ste90, oltre ad essere un cultore della pratica nota come bondage, manifesta pure un’inclinazione per soggetti tutelati (a parole) dalla legge.
Ora, lungi da noi il solo dubbio che tale disdicevole personaggio incarni il mondo “etico” dei disinformatori, tale da assurgere a rappresentante più insigne per inverecondia della turpe schiera: sicuramente colui è un caso isolato, una spaventosa aberrazione in un gruppo di spostati. Nondimeno due aspetti ci inducono a riflettere: in primo luogo Stefano Petrò palesa la medesima fisionomia psicologica di molti suoi sodali, tra cui il famigerato tipografo di Sanremo Wasp-Angelo Nigrelli, inducendo a sospettare che, dietro parole ed azioni incuranti di qualsiasi senso morale, si nasconda un’anima nera. Questo elemento ha comunque soltanto un valore relativo e bisogna ammettere che è forse una mera coincidenza.
Un insieme di fatti incontrovertibili, però, dichiara la pericolosa contiguità, se non somiglianza tra stebondage ed i suoi compagni di merende. Scoperti i suoi gusti, ci siamo premurati di avvertire, oltre che le autorità preposte, "Facebook" e "Telefono azzurro", ma gli amministratori del noto social network, invece di intervenire per neutralizzare il pericoloso figuro, hanno cancellato le nostre segnalazioni. E’ davvero paradossale oltre che vergognoso.
Anche "YouTube" non scherza: compie una vendetta a sostegno della pedofilia, dichiarando un'inesistente violazione di copyright per un semplice screenshot (fermo immagine). Questa è l'inconsulta ed ignominiosa reazione a seguito della denuncia, per opera di "Tanker Enemy", della presenza di un pervertito fra gli intoccabili disinformatori iscritti al portale di "Mountain View".
Che pensare inoltre della reazione per opera dei soliti noti che, invece di dissociarsi o di nicchiare, almeno di fronte ad un caso così grave, hanno fatto quadrato attorno al loro complice, avallandone il deplorevole contegno? Difeso a spada tratta, protetto da una rete di collusioni e di omertà, Stefano Petrò avrà l'opportunità di continuare nei suoi adescamenti.
Non è il caso di generalizzare, come si accennava. Non bisogna generalizzare, perché questa legione di “esperti” del C.I.C.A.P. che bazzica sulla Rete, è nella maggioranza dei casi, formata da semplici falliti, da denigratori che, con la monotonia delle loro infide calunnie e diffamazioni, alla fine rafforzano la credibilità dei loro antagonisti. E’ opportuno comunque vigilare, poiché essi sanno di godere della totale impunità. Pertanto, se troveranno l’occasione per compiere qualche misfatto serio, non ci penseranno due volte, sapendo che il regime è sempre dalla loro parte... almeno fino a quando non saranno vaporizzati dallo stesso sistema che li ha sostenuti e tutelati. Allora sì che finalmente vedremo del vapore in atmosfera... e non delle scie tossiche.